La musica è una forma d’espressione paragonabile alla pittura, alla poesia, alla scultura, alla danza etc etc. Rispetto a queste discipline però è la più astratta, la più libera e la più universale visto che non possiede rimandi semantici e non è oggetto di alcuna correlazione tra suono-immagine-realtà risultando così sempre dall’articolazione dei suoni stessi. San Giovanni Damasceno definì l’arte musicale ‘una successione di suoni che si chiamano l’un l’altro’. Detto questo voglio riportare, in poche righe, un quesito che poneva ai propri lettori un noto magazine per dj’s e club-people circa un decennio fa. Aphex Twin: arte, hard-dance oppure orribile rumore ?? E’ necessario rammentare che Richard James, apparso nelle vesti di Aphex Twin, Caustic Window e Polygon Window nei primi anni ’90, è considerato una sorta di Mozart della new-age elettronica. Dalla sua Rephlex infatti sono partiti molti degli esperimenti che hanno fatto dell’elettronica il genere musicale più avanguardista e sperimentatore degli ultimi decenni. Eppure c’è chi asserisce che la sua musica non sia definibile tale. Ma se per definizione il rumore è una successione irregolare di movimenti ritmici nel tempo, quella di mr. James cosa è ??
-PUENTE LATINO “From City To City vol.1” (Random Dynamics): a nascondersi dietro Puente Latino sono Cari Lekebusch & Alexi Delano, veri eroi della techno svedese. Le tre tracce, dedicate a tutti i dj’s incontrati durante gli ultimi anni in vari clubs sparsi per il mondo, mettono in risalto una grintosa hypnotic-techno già entrata prepotentemente nei bauletti dei dj’s legati al gusto per il groove.
-DJ SLIP “Technical Remote Viewer” (Brooklyn Beats): quindicesimo tassello per la Brooklyn Beats che per l’occasione lascia spazio al bravo Troy Geary alias Dj Slip, paladino della techno d’oltreoceano. Il suo e.p. è fatto da quattro tracce nelle quali riesco a scorgere una forte dose di abstract-techno, non proprio indicata alle piste da ballo ma comunque degna di essere citata per l’attenzione e minuziosità con la quale è stata prodotta.
-EXCH POP TRUE “Disco Raus” (Space Factory): nell’estate del 2003 svettarono anche le charts più easy con la loro “Discoteca”. Ora ritornano con un follow-up (inciso su una già ricercata limited-edition) che per il momento si muove bene solo nei clubs. Ben cinque le tracce (supervisionate dal maestro di Tolosa David Carretta) tra le quali (forse) si cela una hit invernale.
-BEROSHIMA “The Opression (We Who Are Opressed)” (TSX): uscirà presto questa re-edition di uno storico pezzo di Frank Müller apparso dieci anni fa sulla sua Acid Orange. A (ri)volerla su TSX è stato Thomas Schumacher che ha scelto Axel Bartsch & Asem Shama (alias Vanguard) come remixer. Immancabile l’Original Mix, vero evergreen della techno teutonica.
-MIKAEL DELTA “Dancing With An Angel” (Klik): è davvero lontano il suo esordio su R&S nel 1990 ma la voglia di stupire non è mai andata dispersa. In questo e.p. si ritrovano le sonorità del fortunato “Halcyon Days” contrapposte alla deep-techno delle rivisitazioni di Nikos Diamantopoulos, Chris Nemmo e Circulation. Puro progressive-sound all’inglese proveniente dal Paese del Partenone.
-AA.VV. “Bestcase Beautycase” (Beautycase): aria di festeggiamenti in casa Beautycase: il #010 infatti raccoglie tre pezzi di altrettanti artisti che hanno contribuito attivamente alla crescita di questa piccola ma importante realtà tedesca. Replicant & Princess Julia con “Passenger” (cover electro-pop del classico di Iggy Pop), Sneak-Thief con la stilosa “Aurient X’Press” e la suadente “Need 2 Know” di Hotel Motel che potrebbe trovare il modo di raggiungere le vette delle charts con la sua carica electronic-pop.
-CLIENT “Radio” (Mute): il duetto prodotto da Andy Fletcher dei Depeche Mode ed apparso sulla sua Toast Hawaii Records sbarca ora sulla più nota Mute con “Radio”, traccia electro-pop che viene abilmente remixata da Cicada, Rex The Dog e dall’italiano Dj Boosta. E’ lui l’artefice di una simpatica quanto efficace Rockanarchy Version che metterà d’accordo sia gli amanti dell’electro che gli irriducibili dell’house-music.
-KIKO & S. DESCHEZEAUX “TotalGaz E.p.” (Turbo Recordings): il Kiko di questi ultimi tempi sembra davvero instancabile ed impareggiabile. Da releases su GoodLife, O-Zone e sulla sua Hot Banana fa un balzo in Canada per incidere uno stupefacente extended-play sulla label di Tiga. Quattro le tracce electro-wave semplicemente imbattibili da degustare lentamente in un set di altissima qualità . Really supergood.
-FRANCESCO PICO “Masked Sounds E.p.” (Urban Torque Records): sembra italiano (e forse lo è davvero) ma il suo e.p. è stato confezionato presso lo Smallsound Studio di Vlaardingen (Olanda) e stampato in Inghilterra dalla Urban Torque. Gradita la creatività che si riflette in quattro tracce nelle quali emerge una vaga vena old-school e classiche aperture di suoni a ventaglio. Possibile l’accostamento allo stile di labels come Kompakt e Poker Flat.
-DEETRON “The Recuts Part 2” (Phont Music): l’instancabile Sam Geiser alias Deetron vede prolungare il successo del suo “Recuts” grazie a tre nuove interpretazioni che recano la firma di Funk D’Void, John Tejada e Vince Watson. Si passa dalla tech-funk ad una minimal-dark-house con riferimenti al suono deep di Colonia per concludere la parata con grooves taglienti ornati da basslines tondeggianti ed archi paradisiaci.
-ARTIFICIAL “Artificial Plastico E.p.” (Karmarouge): a nascondersi dietro il progetto Artificial sono gli argentini Gustavo Sacchetti e Nico Purman, fautori di uno stile cadenzato da frammenti dell’house e tasselli tratti dall’electro futurista. Dall’Original nella quale suoni eleganti della deep-house si stagliano attorno a piattaforme più ruvide e superfici plastiche si passa a filigrane geometriche, hihat ciclici e lievi ‘inacidate’ del remix di Gabriel Ananda. La microhouse è sbarcata anche in Argentina.
-DYNAREC “Distant Signal” (Nature): dalla main-label del reticolo di labels romane capitanate dal bravo Marco Passarani giunge questa inedita release di Dynarec, apparso in passato su Delsin con gli ottimi “The Lost Souls” e “User Imput”. In questo maxi e.p. sono ben sei le tracce incluse che toccano il ramo più speed dell’electro-music. Solo per palati sopraffini please.
-CHRIS MCCORMACK “Redesigned” (Electrix): l’artista che abitualmente è interprete di una vigorosa e frenetica groovytech derivata dalla primordiale detroit ci propone ora quattro tracce accomunate dall’amore per il break, il movimento spezzato, asincronico e sincopato. Intagliate in movimenti meccanici, le patches di McCormack sono clubby e segnano quell’eclettismo che solo un vero artista può possedere.
-GWENN LABARTA “Voices Tracks” -remix- (UMF): ottimo ritorno per il valido artista francese che giusto 12 mesi fa calcava le scene europee col suo “Vortex”. Ora è la volta dei remixes messi a segno da Kiko ed Electric Indigo. Il primo infonde la giusta carica electro-techno mentre il secondo porge una visione tendenziosa con un beat costruito attraverso cacofonie e suoni indecifrabili. Voto di merito anche alla UMF che negli ultimi anni non ha mai mollato il colpo.
-NEONMAN “All Weak” (1St Decade): dopo l’esperienza con la Lasergun, i Neonman tornano sulla 1St Decade che già aveva creduto nella loro electronic-rock pubblicando l’impronunciabile “Bundesnachrichtendienst” seguito dallo scabroso “Future Is Pussy”. Il graffiante stile viene ora riproposto in due tracce nelle quali è racchiusa l’essenza del rock che poco ha a che fare col mondo della dance. A portare i 4/4 è il danese Lasse Lundemark alias Mr. Lovelace che plasma un tool sicuramente più indicato al dancefloor. L’energia di Woodstock ora si trasferisce in discoteca.
-MOBILEGAZER “My House” (Kilowatt Recordings): è Denis Gökdag alias Mobilegazer che riporta in auge le vecchie atmosfere hip-house nate alla fine degli ’80 dall’unione tra house music e rap. Qui però gli arrangiamenti riescono ad intersecare, seppure in pochi punti, l’electro olandese. General Midi trasporta il tutto verso i clubs riducendo il cantato ai minimi termini e lavorando maggiormente sul ritmo.
-THE KNIFE “Heartbeats” (Rabid): #020 per la Rabid Records che muove i suoi passi in un genere elettronico molto slow-motion. Le strutture ritmiche trovano la giusta maniera di rafforzarsi grazie a vari remix che passano con molta dimestichezza dalla house-elettronica alla techno old-school. Funzionale la versione di un instancabile Rex The Dog che al momento vede alzare vertiginosamente le quotazioni.
-PRODIGY “Hotride E.p.” (XL): è probabilmente la band simbolo dell’oltraggiosità della techno che, in molteplici occasioni, è riuscita ad abbracciare anche il rock. Sono i Prodigy, fenomeno esportato dalla XL ormai in tutto il mondo, che propongono un e.p. nel quale troverete la curiosa “Who U Foolin”, un divertente mix di “Hotride” ad opera di El Batori (accompagnato dall’Original) ed un accattivante remix della popolare “Girls” firmato da Rex The Dog (ancora lui !!).
-CARSTEN FIETZ vs MOTOYUKI “Various Iron Box” (Iron Box Musik): era davvero parecchio tempo che non ritrovavo un Carsten Fietz in forma così smagliante. Nell’e.p. pubblicato da poche ore dalla Iron Box Musik sono due le sue tracce, “Black Magic” e l’oscura “Morph 23”. Altrettante sono firmate dal bravo Motoyuki che propone un ottima dark-electro-techno con “Embryo” e “Kittymialala”.
Electric greetz