Quanto tempo è necessario per capire che un pezzo può diventare una hit ?? E’ capitato spesso che brani completamente scartati ed ignorati dagli addetti ai lavori (che poi dovrebbero essere quelli in grado di prevedere il gusto del pubblico) siano diventati, a distanza anche di qualche anno, delle vere e proprie hit internazionali. Esempi ce ne sarebbero a quintali (uno che mi viene in mente è "Moonraker" di Foremost Poets prodotto dal bravo Johnny Dangerous), distribuiti equamente in quasi tutte le annate. Eppure un disco, se bello e potenzialmente valido, ingloba le caratteristiche sin dal momento della sua nascita. O forse è una questione di mode ?? In un periodo in cui la "tendenza" è quella dell’house non avrebbe senso lanciare un disco dai connotati più techno ?? Questo sta a significare forse che la musica debba seguire degli schemi precostituiti ?? E’ imbarazzante dover produrre uno stile anzichè un altro solo perchè la maggior parte dei producers di quel periodo è dedita a qualcosa di differente dal proprio gusto musicale. Il pericolo però è quello di vedere la propria opera completamente ignorata da tutti per essere poi forse (ri)scoperta a distanza di tempo tra il clamore dei tanti che consumano passivamente la musica che viene loro propinata.
-AA.VV. "Erotic Moments In House Vol.3" (Dessous): nata nel 1999 da un’idea di Steve Bug, la Dessous rilascia il terzo volume di questa raccolta che sposa la microhouse con la più classicheggiante deep-house. Due i cd’s (uno selezionato da Steve Bug e l’altro mixato da Phonique) nei quali troverete pezzi di John Dahlbäck, Martinez, Jussipekka, Vincenzo, The Jackals, Muddyloop e molti altri.
-SASHA CARASSI "Freak Thinks" (Kollafreak Recordings): nuovo esordio made in Italy per la Kollafreak che apre il suo catalogo con Carassi (già noto per una produzione su Hole Subaltern). Due le tracce dark-house e tech-progressive che per i dj’s legati al suono convenzionale saranno come un pugno nello stomaco sferrato dal più aggressivo dei pugili in cerca di vittoria.
-MIAMI BLACK PALMS "Flamingo Road" (Ghetto Charge): dopo quel fortunato e.p. che conteneva un remix ad opera dei Die Raketen tornano i Miami Black Palms con due tracce dal sapore old-techno-retrò. In particolare "Flamingo Road" che, su un beat che mi ricorda la hit di Da Hool del ’97, innesta i samples della più datata "Time" di K-F.M. (progetto di Franco Moiraghi del 1992). Efficace e diretta al dancefloor.
-THE ELECTRONIC TOMATO "The Electronic Tomato" (S.H.A.D.O. Electro): album di debutto per la girl-band giapponese trapiantata da diverso tempo a Londra. Il lavoro (un misto tra l’electro, la disco, il punk e il synth-rock) è composto alla luce della tec(h)nologia futurista che si ritrova anche nelle covers di celebri pezzi come "Amoreux Solitaires" (di Lio), "Can’t Get Out Of My Head" di Kilye Minogue e "Fun Time" di Iggy Pop. Presenziano anche vari remixes ad opera di Kitbuilders, Chazam ed Hong Kong Counterfeit. La new-electro vive anche in Italia grazie a S.H.A.D.O..
-DEMARKUS LEWIS "Fuzzy Slippers E.p." (Flat & Round): la side a è completamente house con tanto di assoli di sax e cantati che aderiscono alla tipologia garage americana. Girando lato invece ci si imbatte in un pezzo electronic-house, lievemente influenzato dal clash olandese e dalla vecchia underground anni ’90. Il basso è pulsante e la batteria davvero insaziabile.
-MOTORE ROSA "Beneath The Mask" (Disturbance): altro debutto questo che reca la firma di Andrea Bellucci, autore di un "manifesto" che miscela l’house classica con atmosfere nu-jazz estrapolando vene afro, ambientazioni retrò ed ombre downbeat. Tutto ciò non cade mai nella banalità che da troppo tempo assilla la produzione discografica italiota.
-?? "Music For Swinging Mothers" (??): progetto più che misterioso che batte bandiera inglese. Quattro le tracce nelle quali l’autore (o gli autori) giocano con la classic-pop-house e jungle, dub ed addirittura drum & bass. Sta già diventando un pezzo raro per i dj’s più avanguardisti.
-WESTEND GHETTO "Blonk!" (Voltage Musique): terzo singolo per l’emergente Voltage Musique che si affida all’estroso Westend Ghetto, autore di ben sei tracce (tra cui una prodotta assieme a ReMute) in stile electro-abstract-low-fi-tech che sembra provenire da vecchie e sgangherate autoradio che portano su sè stesse la polvere degli anni trascorsi inesorabilmente.
-MAURITIUS "Prologue/Peleton" (Mauritius): a nascondersi dietro Mauritius è il bravo Marc O’ Tool, già noto per produzioni su Electribe, Maelstrom e Hooj Choons (R.I.P.). Qui rilascia due tools in chiaro stile progressive-tech che tanto piacciono ai clubgoers inglesi. Influenze afro e funk si incrociano in ritmi minimali ed un pò tetri. I grandi dj’s d’oltrmanica se ne sono già innamorati.
-SNEAK-THIEF "Sneak-Thief vs Polygamy Boys" (Gingerbread House Records): quasi unica questa releases che vede come protagonista un’esibizione live registrata lo scorso 19 febbraio c/o l’Haus 13 di Berlino. Una vera non-stop performance fatta di electrofunk, ebm ed italo-disco realizzata solo con l’ausilio di sintetizzatori e campionatori. Svariate le anteprime incluse che vedranno luce nei mesi a seguire. Ottimo e super-creativo.
-LEN FAKI "Figure 2" (Len Series): secondo atto per la serie di Len Faki che, dopo uno strabiliante esordio che ha conquistato personaggi come Ben Sims, Umek e Stanny Franssen, torna con una triade di tracce tech-funk-tribe-retrò. Utilizzabilissimo per chi predilige il tribalismo meccanico della scuola tedesca.
-THP "Hot" (H*Plus): un disco già "caldo" nel titolo questo che percorre, attraverso le due versioni disponibili, itinerari progressive-tech e microhouse, a volte paragonabili a quelli intrapresi da Steve Bug con la sua Pokerflat. Con questa release l’etichetta milanese di Tony H allarga il suo segmento d’azione … e questo è solo un bene per la musica in continua evoluzione.
-DJ SPOOKY vs TWILIGHT CIRCUS "Riddim Clash" (Play): parallelamente all’uscita del suo libro e del suo film, l’artista-musicista-teorico e scrittore Paul D. Miller alias Dj Spooky incide un doppio mix paragonabile ad un’ideale soundtrack fatta di sonorità jazz, raggae, electronix, indie, afro, experimental, ambient e downtempo. Da ascoltare in religioso silenzio.
-?? "I Go To Work" (Fly): un #003 che equivale ad una white-label monofacciata sulla quale vi è inciso una sorta di bootleg tra la celeberrima soundtrack di "Mission Impossible" ed una traccia old-school con tanto di freestyle derivato dall’hip-hop statunitense. Big-beat all’inglese.
-AA.VV. "Prenez Soins De Votre Corps En Musique" (Aerobic Audio): secondo maxi e.p. per la neonata etichetta belga innamorata di un sound anticonvenzionale e d’avanguardia. Tra i numerosi pezzi presenti segnalo quello del russo Poladroïd che, attraverso fantasiosi disegni ritmici, recupera un pò di suoni di misteriose band quali Dopplereffekt, Japanese Telecom e Drexciya (R.I.P.). La saga prosegue con coraggio e si sa che … il coraggio va premiato.
-METOPE "Alphafrog" (Areal): il suono di Metope è ermeticamente chiuso nel plexyglas e ritratto nella sua crudezza primitiva, lontana da abbellimenti barocchi. Un minimalismo ovattato invade questo Areal #023 fatto di suoni sminuzzati che a volte assomigliano più a crepitii che a note musicali. E’ proprio questo l’astrattismo musicale di Köln.
-AA.VV. "Nu Romantix" (Klik): arriva dalla penisola ellenica questa raccolta (non mixata) che racchiude svariate tracce electroclash rintracciate in tutti i continenti. Da FPU a Solvent, dagli Hong Kong Counterfeit a Susumu Yokota sino a Siobhan Fahey delle Bananarama ed artisti greci come Marsheaux e Decades. Il tutto è racchiuso in un eccellente package delle dimensioni del dvd pubblicato dalla Klik Records di Atene. Nel Partenone è sbarcata l’electro.
-PATRICK DUBOIS "Welcome E.p." (SuperBra): secondo e.p. su SuperBra per lo spagnolo Daniel Erbe che ama nascondersi dietro il francesismo Patrick Dubois. Tre tracce tech-funk più un’ottimo remix realizzato dal bravo Leandro Gamez sono incise su questa probabile summer-hit dedicata al figlio dell’autore nato pochi mesi fa.
Electric greetz