ELECTRONIC DIARY #004 [02-05-2004]

Sunbeam "Outside World" (Suck Me Plasma, 1994), Rexanthony "Capturing Matrix" (Sound Of Bomb, 1995), B.B.E. "Seven Days One Week" (Triangle, 1996), Da Hool "Meet Her At The Love Parade" (Bonzai, 1997), Miss Kittin & The Hacker "1982" (Gigolo, 1998): cosa hanno in comune questi artisti con i loro rispettivi brani ed etichette ?? Solo la capacità di spaziare dall’underground alle classifiche radiofoniche ed, in taluni casi, la facoltà di approdare anche nelle charts che generalmente ospitano musica di largo consumo. Spesso mi trovo coinvolto in discussioni che hanno come baricentro la disputa tra "commerciale" e il "non commerciale". Visti i numerosi casi che si sono succeduti negli ultimi 14 anni è piuttosto complicato definire lo stile di un brano musicale. Nel 1993 gli olandesi Hocus Pocus spopolarono in tutta l’Europa con la martellante "Hocus Pocus" (ribattezzata quasi dappertutto come "Bow Chi Bow") mentre qualche anno dopo a spadroneggiare nelle classifiche di tutto il continente erano Marusha con "Over The Rainbow" (su Low Spirit), gli Scooter con "Hyper Hyper" (su Club Tools), Komakino con "Out Faces" (su Mad Dog), Dj Dero con "La Campana" (su Dance Street) e Winx con la ridente "Don’t Laugh" estrapolata dal catalogo della celebre Nervous. C’è stato un periodo che nelle classifiche pop-dance ha fatto capolino anche l’hardcore di paternità olandese come "Luv U More" di Dj Paul Elstak (su Rotterdam), Charlie Lownoise & Mental Theo con "Wonderfull Days" (su Master Maximum) e la tanto osannata "I’m A Raver Baby" di Sons Of Ilsa che per mesi si è celata dietro una misteriosa quanto introvabile white-label. Il pubblico però cambia in fretta i suoi gusti e, con l’arrivo della progressive, si ebbe un’invasione di tracce come "Pleasure Voyage" di X-Form (su Vertical), "Eternally" di Quadran (su Bonzai), "Soilent Green" di Dee Rex (su Lunatec), "Progressiv Attack" di Code 20 (su United Ravers Records) per finire agli italiani Dj Panda con "My Dimension" (su Outta) e R.A.F. by Picotto con le hit "Bakerloo Symphony" e "Ocean Whispers" (su GFB) che, dopo essere state delle club-hit sono entrate a far parte delle tracklist di cd’s puramente "commerciabili". Vi è quindi una vera sequenza interminabile di tracce che inizialmente hanno battuto strada nei clubs e tra i dj’s più di nicchia ma che poi, grazie a quel tocco magico rappresentato spesso da un’indovinata melodia, sono riusciti a conquistare la massa che il sabato sera non disdegna nemmeno la balera. Esempi ce ne sarebbero ancora: da "Storm" di Storm (su V2) a "Da Funk" dei Daft Punk (su Soma), da "Kernkraft 400" di Zombie Nation (su Gigolo) a "Mama Konda" di Orinoko (il progetto di Timo Maas su 3 Lanka). Picotto replica ancora con "Komodo" (su Bxr) che fa il salto dall’underground al puro pop. Identico discorso per i Detroit Grand Pubahs che nel 2000 con l’appetitosa "Sandwiches" svettarono anche nelle charts italiane. Recentemente anche le Exch Pop True con "Discoteca" (sulla Space Factory di David Carretta) hanno stravolto le regole della musica "club" e, la stessa cosa, stava accandendo all’olandese Legowelt con la sua "Disco Rout". Proprio in questi giorni "Pleasure From The Bass" del canadese Tiga inizia a trovare posto anche nei flight-cases dei dj’s più "dance oriented", rischiando quindi di diventare (per qualcuno) un pezzo "commerciale". Morale della favola: se un pezzo è bello, rimane tale anche se passato da tutte le radio. Mai ghettizzare un artista a seconda del riscontro che riesce ad ottenere: sarebbe imbarazzante (e piuttosto stupido) dover giudicare un compositore in base a quanti passaggi radiofonici ha ottenuto il suo brano. Ora è tempo di musica … e chissà se qualcuno dei titoli che state per leggere diventerà una "pop hit".

-MO SHIC "Distorted Patterns" (Helicon Records): un altro israeliano approda su Electronic Diary proponendo una raccolta di tracce deep-techno e progressive-house di prossima pubblicazione. Tra pezzi di Vek, Memnon, Gray Matter, Indigo e Thin Man si cela la nebbiosa atmosfera londinese tipica di questo stile musicale. A sostenerlo ci sono già Sasha, Carl Cox, John Digweed, Danny Tenaglia, Rui Da Silva, Sander Kleinenberg, Armin Van Buuren e Steve Lawler.

-FUNKSTÖRUNG "Disconnected" (!K7): sulla scia di Kruder & Dorfmeister, Matthew Herbert e Swayzak arriva il nuovo lp di Chris De Luca e Michael Fakesch alias Funkstörung, progetto nel quale i due fanno confluire il blues, il pop ed un’elettronica molto sofisticata e poco danzereccia.

-PIGEON FUNK! "PF!" (Proptronix/Onitor): le forze di due labels americane si uniscono per proporre al mondo intero il nuovo progetto dietro il quale si celano Kit Clayton, Safety Scissors e Sutekh. 16 sono le tracce experimental-electro, indubbiamente non consigliabili ad orecchie inesperte e poco vogliose di "capire" le novità musicali non relegate ai canonici stili che siamo abituati ad ascoltare.

-TUBE & BERGER "Straight Ahead" (Voidcom): giovanissimi (46 anni diviso due) i tedeschi Tube & Berger attirano l’attenzione di tutto il mondo (America, Australia e Nuova Zelanda comprese) con "Straight Ahead" per la quale si sono avvalsi del featuring di Chrissie Hynde, voce dei The Pretenders. Il loro stile ?? Boogie house electro punk.

-DRAKE DEHLEN "Stagger E.p."(UMF): Dopo Calme, Sodium e CTRL:C è la volta di UMF per il francese David Fournel alias Drake Dehlen che, per il suo nuovo e.p. dark-electronic-techno ha scelto la "prima casa" di Agoria. Tre sono le tracce già diventate delle hit in clubs come il Rex e Batofar.

-ERAST "Goodair + Minimissing" (Laboratory Instinct): un’antologia utile a coloro che si sono lasciati scappare i due singoli su vinile usciti durante lo scorso inverno. Il sound dello scandinavo Nika "Nikakoi" Machaidze alias Erast si delinea come "indietronix" ed è semplicemente emozionale.

-GANYMEDE "Space And Time" (Cohaagen Music): è uno dei miei preferiti del momento: un autentico manifesto electro-analogic-pop scaturito da macchine celebri come Jupiter 6, Juno 106, Sh 101, Tr-606, Tr-707, Linn Drum e tant’altro che era in voga venti anni addietro. Patrick Runkle & David Friede (alias Ganymede) si fanno alfieri di un sound electro-retrò che potrebbe spopolare anche a livello radiofonico.

-AA.VV. "Get Physical Label Compilation" (Get Physical): questa raccolta (che uscirà il prossimo 24 maggio) ruota attorno a coordinate house, electro e pop, condensato musicale che negli ultimi mesi spopola grazie al supporto di band come Tiefschwarz e Black Strobe. Tante le tracce selezionate dai M.A.N.D.Y. che, in circa 80 minuti, hanno ripercorso le prime 15 releases della loro label affiancate da inediti e remix. Mai come questa volta l’house e l’elettronica sono andate così d’accordo.

-PHONIQUE feat. DIE ELFEN "The Red Dress" (Dessous Recordings): già forte il buzz creato in Germania ed Inghilterra grazie ad un sound deep-electronic-house che, sempre più spesso, mette d’accordo gli animi dei dj’s. Superlativo il remix dei
Tiefschwarz che apostrofano i beats con un’impronta elettronica tanto modaiola che copre (quasi totalmente) la parte vocale.

-AFTERLIFE "Speck Of Gold" (Bar De Lune): con l’avvicinarsi della stagione estiva spuntano decine di compilation chill-out. Questo però è un album coi fiocchi realizzato dall’inglese Steve Miller (conosciuto anche come Lux) che, dopo aver remixato pezzi di Jakatta, Afromedusa, Bob Marley, Coldplay, Howie B e Full Intention, incide un lavoro altamente chic. Nel bonus cd troverete i remix realizzati da Christophe Goze, Chris Coco, James Bright, Cantoma e Roger Sanchez.

-NEW YORK CITY SURVIVORS "Static Light" (Dum): La Finlandia ancora al centro dell’attenzione grazie a Kim Rapatti ed Irwin Berg alias New York City Survivors che con questo album esplorano i meandri più oscuri della musica elettronica contemporanea. Il buio viene squarciato solo da una luce … statica.

-RENE’ BREITBARTH "With A Little Luck" (Treibstoff): Sarà fuori il prossimo 10 maggio sia su cd che doppio vinile questo album nel quale l’artista prende in esame stili che discernono dalla musica elettronica contemporanea più d’avanguardia come la microhouse, l’ambient ed un particolare ramo del downtempo che sembra trarre spunto dalla cultura soul. House … sintetica.

-MUJIK "Illectric City E.p." (Delta B): Dopo Capri e Romina Cohn arriva un altro argentino che va a braccetto con l’electro-wave. Eduardo Gallardo alias Mujik ci "lancia" quattro tracce da Buenos Aires avvalendosi del supporto del bravo Simon Acetone che mette le mani su "Afraid". Anche il Sud-America parteggia per la musica dei robot.

E’ tutto anche per questa settimana e speranzoso che l’intro (un pò troppo lungo) non sia stato motivo di noia vi rinnovo l’appuntamento con Electronic Diary tra 7 giorni esatti.
electric greetz

DJ GIO MC-505

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