INTERVISTA AD ABE DUQUE di Giosuè Impellizzeri -12/02/2K5

L’equadoriano Carlos Abraham Duque Alcivar alias Abe Duque è uno dei personaggi legati all’underground internazionale che meglio si sta distinguendo negli ultimi mesi. Dopo aver prodotto l’album di Dj Hell intitolato “N.Y. Muscle” ed aver attivamente partecipato alla realizzazione del remix di “Let’s Get Ill” di P.Diddy, Abe ritorna con un nuovo album, “So Underground It Hurts”, che uscirà a breve sull’International Deejay Gigolo. Parallelamente segue l’attività di remixer che l’ha portato a rielaborare (nell’ultimo periodo) pezzi dei Silicon Soul, Tim Wright, Miss Kittin e The Chemical Brothers con la hit “Galvanize”… Abe Duque, noto negli anni ’90 con pseudonimi come Rancho Relaxo e Kirlian, appare sulle pagine di Technodisco a pochi giorni dal termine del tour italiano fatto di cinque date in altrettanti clubs nostrani. Sentiamo le sue impressioni.

Ciao Abe e ben approdato su Technodisco. Mettiamoci comodi e parliamo dei tuoi esordi nel mondo della musica. Quando hai scoperto l’elettronica ??
“Ciao Giosuè e ciao a tutti gli amici italiani !! Da piccolo mi feci totalmente impressionare dal suono dei Kraftwerk. La passione per la musica scaturita dalle macchine divenne sempre più forte ed iniziai ad acquistare i primi dischi. Ero completamente ‘assuefatto’ da questa nuova tipologia sonora”

Come definiresti lo stile che porti avanti da ormai un decennio ??
“Buona musica … o almeno spero !! :o)”

Descrivici la scena musicale del tuo paese, l’America.
“Al contrario di quello che molti potrebbero pensare, in America non esiste ancora un buon livello culturale che sia in grado di diramare bene la musica elettronica come invece accade con l’hip-hop ben radicato nella società d’oltreoceano. Naturalmente ci sono ottime situazioni ma sempre in numero molto ristretto”

Fondasti, nell’ormai lontano 1993, la tua prima label chiamata Tension. L’anno seguente fu la volta della Rancho Relaxo, nel 1999 della Rapture nata in collaborazione con John Selway e, più recentemente, della Abe Duque Records. Quali sono i sostanziali motivi che ti hanno spinto a fondare sempre nuove etichette discografiche ??
“Ho fondato varie etichette perchè non avevo alcuna scelta. Spesso non mi trovavo in linea con quello che era il trend discografico e quindi dovevo attendere giudizi dei label-manager che rallentavano il mio lavoro a dismisura. Dovevo fare da me e non mi sento affatto pentito delle scelte intraprese”

Durante gli anni ’90 alcune delle tue produzioni sono apparse anche sulla celebre Disko B sotto le vesti di Kirlian. Credi che in futuro quell’indimenticato progetto possa tornare a pulsare ??
“La Disko B è una delle pochissime labels nelle quali ho sempre creduto. Pensa che proprio in questi giorni sto terminando un remix che finirà nel loro catalogo e, senza dubbio, un giorno tornerò a collaborare con loro. Non sono ancora sicuro della rinascita di Kirlian ma, se questo tornerà ad esistere, uscirà sicuramente su Disko B”

In un recentissimo passato hai collaborato con Dj Hell (sia per il remix realizzato per P. Diddy che per l’intero album “N.Y. Muscle”). Ora, il tuo “So Underground It Hurts” esce proprio sulla sua Gigolo. Ma quando è nato il contatto con Helmut Geier ??
“Incontrai Hell per la prima volta circa 13 anni fa durante una serata in Germania al Limelight dove ero resident e lui era special guest. Sin dal primo momento instaurammo una grande amicizia e ci tengo a precisare che prima di essere colleghi di lavoro siamo grandi amici”

Parliamo un pò di più nello specifico di “So Underground It Hurts” in uscita a breve.
“Ho deciso di inserire la parola ‘underground’ nel titolo perchè molti descrivono così il mio stile. E’ questa la via che continuerò a seguire non facendomi tentare dal commerciale che potrebbe portare sicuramente qualche soldo in più nelle mie tasche. E’ l’underground che mi ha colpito e che quindi continuerò a supportare”

Hai suonato nei locali di tutto il mondo e, proprio qualche settimana fa, anche in Italia per un piccolo tour che ti ha portato nei clubs di 5 città. Come ti sei trovato ??
“L’Italia mi ha lasciato un buon ricordo. Ero davvero soddisfatto nel vedere la pista gremita che ballava il mio sound. Per un dj è davvero un ottimo risultato ricevere una calorosa accoglienza da parte di chi affolla la dancefloor. La stessa reazione l’ho notata in Inghilterra”

Conosci qualche personaggio appartenente alla scena musicale italiana ??
“Durante gli anni ’90 acquistavo molti dischi di house italiana firmati da Mr. Marvin, Joe T. Vannelli e molti altri producers. Mi piaceva il loro sound, energico e raffinato nello stesso tempo. Precedentemente invece ero attratto dai suoni dell’italo-disco che, sfortunatamente, ho scoperto un pò in ritardo rispetto a quando erano in voga”

Quando sei in studio preferisci utilizzare la tecnologia hardware o i moderni software ??
“Inutile girarci intorno: sono un vero patito del suono analogico che, secondo me, è impareggiabile. Comunque non posso certamente ignorare i moderni programmi software che sono veloci e facili da utilizzare. Al momento mi piace abbinare i due mondi visto che non voglio separarmi dagli strumenti vintage”

Siamo già al termine caro Abe: grazie per la tua disponibilità.
“Grazie a te Giosuè per aver reso possibile il mio colloquio con gli amici italiani. Cercate di non perdere mai il giusto feeling con la buona musica che non invecchia col passar del tempo. Un saluto a tutti da Abe Duque”

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