Corre il 1983 quando il barese Giuliano Carnimeo dirige il film “Il Giustiziere Della Strada”, noto anche come “Gli Sterminatori Dell’Anno 3000”, sebbene tale titolo non sia mai stato usato ufficialmente. Trattasi di una pellicola a basso costo che mischia fantascienza e genere catastrofico. Uno stralcio della trama? «Nell’anno 3000 la Terra si è trasformata, in seguito ad una guerra nucleare, in deserto. I pochi sopravvissuti vivono nascosti in caverne sotterranee mentre la superficie è controllata da bande selvagge di predoni armati. L’acqua è il bene più prezioso e un gruppo di superstiti, proprio mentre è alla ricerca del liquido, cade in una trappola tesa da fanatici convinti che per purificare il pianeta sia necessario uccidere tutti coloro che sono scampati alla distruzione» (da Wikipedia). La relativa colonna sonora, inedita dal punto di vista discografico, resuscita per merito della Stella, etichetta che dal 2014 si è imposta come curatrice delle soundtrack di film del passato (in catalogo già annovera Fabio Frizzi, Roberto Donati e Stelvio Cipriani). Per l’occasione il protagonista è Detto Mariano, artefice di un lavoro eccelso che in “Exterminators Of The Year 3000 Theme” trova il ganglio vitale. Provate ad immaginare il Vangelis di “Blade Runner” (girato l’anno prima, nel 1982) e il John Carpenter di “Distretto 13 – Le Brigate Della Morte” (del 1976): il compositore italiano fonde sapientemente elementi orchestrali con l’ossessivo basso sequencerato del Fairlight CMI (a cui è peraltro dedicato un inserto all’interno), creando un effetto simile al filone che in questi anni viene (ri)definito Horror Disco (senti Antoni Maiovvi, Vercetti Technicolor, Umberto, Alessandro Parisi, Heinrich Dressel, Unit Black Flight). Il brano viene riproposto più volte sul doppio vinile, declinando rivisitazioni beatless o con armonizzazioni più thriller oriented. Per il resto si assiste ad una parata di sonorizzazioni cinematografiche a cui si aggiungono altre prove (“Barbarians Melody”, “Cobra”, “Barbarian Desert Terror”) che fanno di questo Stella (limitato alle 500 copie, di cui 250 su vinile arancione) un prodotto eccezionale. Non da meno la cura rivolta al package, che oltre al citato inserto del Fairlight CMI annovera due poster e la copertina (firmata da Enzo Sciotti e Renzo Cenci, derivata dalla locandina originale) in formato gatefold. Chissà se in futuro il catalogo (che numericamente procede a salti di tre cifre) ci riserverà qualcosa di Franco Micalizzi, Luciano Michelini, Stefano Torossi, Nico Fidenco, Francesco De Masi, Stefano Mainetti, Teo Usuelli, Carlo Rustichelli, Walter Rizzati, Gianni Marchetti, Marcello Giombini, Gianfranco Plenizio o Lallo Gori: il panorama musicale italiano delle soundtrack (e non solo) è tra i più ricchi in assoluto ma rammarica il fatto che troppo spesso, a valorizzarlo, sia solo chi vive oltre le Alpi. [Giosuè Impellizzeri]