Siete in cerca di emozioni retrò? Vi reputate dei patiti irriducibili del vinile? Impazzite per le edizioni limitate? Questo è il 12″ che fa al caso vostro. Da qualche anno protagonista di una serie di intriganti apparizioni su etichette come Das Drehmoment e Radio Cosmos, Makina Girgir approda sull’altrettanto ricercata La Forme Lente con un disco in cui dimostra sia di avere un ampio background musicale, sia di sapersi destreggiare in studio. Il rischio che si corre, quando ci si dedica a forme sonore del passato, è quello di partorire, sospinti dall’entusiasmo, semplici cloni, anche ben fatti ma che nulla aggiungono a quanto già detto dai predececessori. In questo caso l’artista francese riesce nel difficile compito, irrorando gli usuali schemi Minimal Wave con dosi, più o meno evidenti, di Electro e Synth Pop. Radunando melodie, parti vocali e ritmi binari, sfiora il Dark (“Sang Tiede”), e poi cavalca un basso tipico dell’Hi NRG (“Homme Ridicule”), mettendolo in parallelo a tipiche percussioni Italo Disco (LinnDrum docet), rispolverando quanto realizzava una decina di anni fa il connazionale It & My Computer su un’altra etichetta-culto del genere in questione, la Invasion Planète Recordings. Su “Torment” spezza i ritmi per poi reinnestarli ordinatamente, lasciandosi cullare da rimembranze New Wave. Addossata alla più lenta, plumbea ed anche un pizzico funerea Darkwave è “Anosognosia”, seguita dalla cinematica “Livides Clartés” e dalla spassionata romanticheria analogica di “Oedipus Fin”, a rammentare certe cose di Bangkok Impact e Rude 66 pubblicate all’inizio del passato decennio. Ridente Synth Pop vi aspetta in “Chagrin Muet”, dove le melodie sorridono mentre le voci sembrano quasi digrignare i denti, e, per finire, c’è l’Untitled, un outro da film horror, in cui suspance e pathos si mischiano alla malinconia tipica della New Wave britannica. Quando stringerete il vinile (limitato alle 400 copie) tra le mani, proverete un gradevole senso di piacere: sarete entrati in possesso di un disco che non sbiadirà col passar degli anni.