Scarica Miguel Campbell – Back In Flight School su Amazon
Per lungo tempo ha operato dietro le quinte della scena di Leeds, attualizzando il cosiddetto French Touch degli anni Novanta. Nel 2006 crea una piccola etichetta (digitale) chiamata Outcross Records, con l’unico obiettivo di pubblicare i propri lavori e quelli di colleghi/amici che condividevano la passione per quel tipo di musica. Nonostante non mancassero sia i buoni propositi che la “sostanza”, non sortisce risultati sino al 2011, quando la Hot Creations di Jamie Jones e Lee Foss pubblica “Baby I Got It”. Da quel momento la vita di Miguel Campbell cambia radicalmente e di botto. Da un giorno all’altro i suoi brani, praticamente ignorati per un lustro abbondante, iniziano ad essere programmati da una moltitudine di DJ, e qualcuno di questi, tra i più galvanizzati, grida persino al miracolo, pensando a “Something Special” come davvero qualcosa di speciale ed inedito. Per l’inglese è un vero exploit, il raggiungimento della meta agognata, l’apertura di una nuova fase della carriera. Tutto questo però sembra coincidere col tramonto, almeno temporaneo, della vitalità creativa, e questo album, chiacchierato ed atteso da tempo, lo conferma. L’opinione maturata dopo l’ascolto è che tutto giri solo intorno al buzz creato proprio da “Something Special”, e quindi di “Back In Flight School” ne avremmo potuto anche fare a meno. E’ una collection di brani poco rampanti nati sull’intersezione tra Disco, Funk ed House ma clonati l’uno dall’altro (“Flight School”, “Love Electric”, “Rockin’ Beats”, “In Motion”, “Sky Mode”, “Boy”, “Night Mode”), talvolta un pelo ammiccanti alla sepolta Electro House in voga alla metà dello scorso decennio. Insomma, di questa roba Campbell ne ha prodotta tanta (ed anche qualitativamente più elevata, come i vari MAM) su Outcross negli anni passati, ma nella completa indifferenza e con risultati vicini allo zero. Vi piace “Into Your High”? Beh, andate a ripescare quel che Bob Sinclar, Thomas Bangalter ed altri francesi sfornavano già nel 1997 e vi accorgerete che di nuovo qui non c’è davvero nulla. Gli assetti vocali di “Not That Kind Of Girl” e “Beams Of Light” rivelano chiaramente la voglia di fabbricare un degno follow-up di “Baby I Got It”, e la partitura melodica di “The Avenger” potrebbe tornare molto utile per questo. Al CD vengono relegate altre tracce (“Life”, “Dedicated Music” e “Take Off”) che convergono verso la Deep House e le soundtrack dei telefilm anni Ottanta, con qualche virtuosismo che evoca il volto di Tom Selleck a bordo della rossa più invidiata del mondo. Un disco annunciato come “bomba” (pare che Pete Tong lo abbia eletto “album del mese”) ma che in realtà deflagra tanta delusione. In tracklist non manca (ovviamente) l’osannata “Something Special”, a mio avviso rea del calo creativo dell’artista. Punto di inizio o di fine? Sta a voi deciderlo.