Scarica Steve Bug – Noir
E’ il sesto album per il DJ di Amburgo, tra i primi a rivoluzionare il concetto di House negli anni Novanta, prendendo le distanze dalla Garage con cui si usava dare un preciso indirizzo all’intero movimento. Un decennio fa circa, in Germania, la chiamavano Microhouse, per identificare quel segmento che, pur non sfociando nella Techno, andava a rintuzzarla, perlomeno in ambito strutturale. In breve la sua Poker Flat, nata dalle ceneri della Raw Elements, diventa un baluardo per una nuova scuola di pensiero che trova in artisti come Märtini Brös., Martin Landsky, Phonique, Guido Schneider, Detroit Grand Pubahs e Trentemøller, i principali alfieri in grado di dar voce all’idea avveniristica di House music. «La mia musica è in costante evoluzione, sono ispirato dalle emozioni che vivo durante ogni serata» dice Brügesch. E sottolinea: «A differenza di molti album che assomigliano più a raccolte di tracce, “Noir” vive in un mondo coerente al titolo». Insomma, niente compilation di roba tutta simile o quasi, da cui estrarre tre/quattro singoli col solo obiettivo di darli in pasto ai remixer. Sulla carta questo nuovo album promette bene e le aspettative, dopo l’ascolto, non vengono tradite. Il trip nell’oscurità inizia con “Tell Me Why”, dove una serie di lead incrociati sembrano quasi galleggiare sul ritmo, rievocando disegni melodici dei M.A.N.D.Y., a cui segue la sequenza in battuta spezzata di “Poison Of Choice”, dove si fa ben sentire l’assolo di chitarra. Poi è la volta di “Serve Your Mistress”, Techno densa e scura, con percussioni in evidenza, di “No Adjustements”, altrettanto visionaria House tinteggiata di toni plumbei, col basso che si dilata sulla voce imperiosa di Foremost Poets (ricordate “Problem #13” firmata Johnny Dangerous?) che quasi ricrea la magia di “Moon-Raker”. “The Spiral Staircase” spezza la linearità geometrica dei 4/4 in favore di un Downbeat emozionale, a cui vengono aggiunte “Moments Of Ease”, classicheggiante Deep House scandita dai vocalizzi di Emilie Chick, “Those Grooves” che rifugge nella Progressive House, e “Somewhere In The Night”, dove sinuose onde sintetiche entrano in modalità Electro Disco. Il finale è ad appannaggio dei bpm rallentati, con “Farewell Friend” in cui viene sperimentata l’Acid sul Downbeat, e con “The Seventh Victim” che si apre al Nu Jazz in stile Compost Records. Tutto ciò sarà disponibile, sia in CD che doppio vinile, a partire dal prossimo 1 Ottobre.