Scoperto (e lanciato) nel 2005 da DJ Hell attraverso la sua International Deejay Gigolo, -=UHU=- è uno degli artisti che hanno saputo dare un continuum pertinente ed equilibrato all’Electro di Detroit dopo la fine della carriera dei Drexciya (causa la prematura scomparsa di Stinson, nel 2002). Allora, per chi ha iniziato ad avvertire la cronica assenza di materiale legato alla musica quanto alla fantascienza, è emerso un mondo pieno di giovani desiderosi di continuare a tenere vivo ciò che sarebbe andato disperso, tenendo conto degli attuali trends del mercato. Gatis Pastars, dalla fredda Lettonia, è tra quelli che hanno appreso meglio la lezione tenuta dalla Submerge Recordings nei primi anni Novanta, e che oggi cerca di ristabilire il contatto con quelle passionali materie ritmico-acustiche che è possibile riconoscere in mezzo a mille. L’EP dedicato ad Atlantide si aggira furtivo in mezzo a suoni che sembrano proiettare una pellicola sci-fi, tutti incastonati in spigolosi reticoli ritmici binari, ora “sporcati” dal distorsore (“Humans Act Like Robots”), poi limati all’interno delle sincopi (“Aquatezaya”), e persino allungati sui 4/4 (“Base 808”, scelta per l’imminente compilation dell’emittente tedesca BLN FM, e la più rocciosa “Energum”). Pastars è uno a cui piace dondolarsi su atmosfere tra il cibernetico e lo spaziale, ed “Elements Of Electro Funk” (con un basso alla Aux 88) lo attesta. Prima di approdare sull’isola perduta e perdersi nelle melodie intrise di ipnotismo di “Return Of Atlantian”, però, occorre calarsi nella sala comandi dello shuttle ed ascoltare il remix di “Energum” realizzato dallo svedese Komarken Electronics, un altro di quelli che, con indiscussa maestria, lasciano riassaporare la magia dell’Electro made in Detroit, fatta con pochi suoni ma sequenziati dannatamente bene. Il supporto è già giunto da Laurent Garnier, Dr. Motte, DJ TLR, Remute e molti altri.