Ho sempre considerato Gabe Catanzaro, che a dispetto del nome è di Milwaukee (Wisconsin), una sorta di re dell’Italo Disco a stelle e strisce. Scoperto dieci anni or sono da DJ Hell che lo volle nel quarto CD antologico dell’allora emergente International Deejay Gigolo insieme ad altri big names come Terence Fixmer, David Carretta, Dopplereffekt, Plastique De Rêve, Miss Kittin & The Hacker e Zombie Nation, Gabe si è fatto risentire una manciata di anni dopo sulle elvetiche Mental Groove e Viking Music e, in seguito, sulla Memory Boy Records di John Selway e sull’italica Laboraudio. La scarsissima propensione ad esibirsi in pubblico, sommata alla praticamente totale assenza dal web, ha avvolto con mistero la figura dell’artista, tanto che qualcuno ha persino ipotizzato che la sua identità fosse scaturita dalla fervida fantasia di Mark Verbos, che invece lo introdusse alla Mental Groove. Catanzaro ha tanto da dire, e questo suo EP che taglia il nastro inaugurale della Sauroid lo dimostra appieno: chiare come il sole le referenze Italo Disco e Synth Pop, da cui vengono prelevate le ispirazioni per melodie e costruzioni ritmiche. Introdotto nel mondo retrò da “Polyphonic”, l’ascoltatore si ritrova a fronteggiare con la voce dello svedese Tobias Bernstrup che intona “Monster In The Dark” e con quella dello statunitense Jon Autry che interpreta magistralmente “Long Way From Home” e la magnifica “Never Let Me Go” (una sorta di nuova “Memories” che, chi segue l’artista dagli esordi, continua ad indicare come la sua gemma più riuscita). Spinte sequenziali di tipo Electro sono invece quelle di “Music Machine”, con tanto di voci robotiche che attestano come Gabe sappia fare anche altro rispetto a melodie new romantic. Con “Two For The Night” e “The Metal Man”, infine, si riscopre la malinconia che negli anni Ottanta Savage impresse con fortuna alle sue canzoni più celebri (“Don’t Cry Tonight”, “Only You”). L’EP, racchiuso in una copertina su cui i più attenti potranno scorgere il luogo natio dell’autore, è attualmente disponibile in formato digitale e in una stretta limited edition di 100 copie su CDr (numerate a mano), ma non si esclude che possa presto vedere luce anche in formato 12″ riservato ai collezionisti più nostalgici.