A poco tempo dall’uscita di “Gaucho” (su Disco Volante Recordings) rimaterializzo il mio alias artistico per un nuovo progetto musicale, questa volta assecondato da Max Durante. Pianeta Terra, anno 2010: ormai il genere umano è in grado di tenere il mondo in tasca, grazie a telefonini iper equipaggiati, lettori multimediali e navigatori satellitari capaci di portarci anche sulla Luna. Quello che un tempo si definiva il ‘futuro’ adesso è il ‘presente’, ed anche se non viaggiamo ancora su automobili volanti e non aspettiamo il bus su marciapiedi rotanti, non possiamo certamente lamentarci. In questo quadro tanto futurista ho voluto incastrare la mia musica, realizzata pensando di creare qualcosa che per i nostri nipotini possa essere, tra venti anni, meno obsoleto possibile. L’EP si sdoppia in due edizioni, la Electro (su Prodamkey) e la Acid (su Analog Dust), ma solo per settorializzare gli stili affrontati ed evitare all’ascoltatore di perdersi in una giugla di suoni che potrebbero sembrare discordanti tra loro. L’Electro Edition prende forza dall’intro che spalanca le porte di un mondo cibernetico, in cui echeggiano i ritmi scomposti della TR-808 e di synth lines che li sovrastano. “Cosmic Cruncher” vive tra blips scoppiettanti ed un vocoder di taglio Hip Hop, “Multitron” è la storia di androidi che vorrebbero (e potrebbero) attaccare il nostro Pianeta con armi a noi sconosciute e clamorosamente distruttive, “Papierfabrik” è il ricordo malinconico delle foreste di alberi veri, sostituite da arbusti in plastica. Tre i remix a disposizione, ognuno dei quali tende ad immortalare una precisa fase dell’iter della musica Electro. -=UHU=- (International Deejay Gigolo, Transient Force, Frigio), trasforma “Multitron” in materie evanescenti, illuminandole con mille luci colorate provenienti dalla sala comandi di un’astronave, Alek Stark (158.8MHz Records, Transient Force, Star Whores, Disko B) si rifà al concetto di Electro Hip Hop riportando in auge, nella sua rielaborazione di “Papierfabrik”, una tecnica ormai superata ma sempre affascinante come lo scratch, Downrocks (Beathazard) fonde le due scuole (ossia quella dell’Electro di Detroit e quella dell’Hip Hop di Afrika Bambaataa) per ricavare dal rework di “Cosmic Cruncher” un sinuoso percorso di melodie sbozzate e ritmi sincopati. Il viaggio continua con l’Acid Edition (su Analog Dust) che accoglie altri tre remix: quello di Snuff Crew (International Deejay Gigolo, Nature, Playhouse, Snuff Trax) vera reimmersione nella House di Chicago lavorata con la Roland TR-505, quello di Gesloten Cirkel (Murder Capital) escursione (protratta per oltre 16 minuti!) acida e dall’effetto dirompente seppur minimalista nella sua costruzione chiaramente elaborata in un approccio live, e quella dei Metacid (Braincrashed), grido d’attacco che fa della Roland TB-303 un monumento storico a cui essere devoti. The future is now.