Alek Stark è uno di quei producers che hanno saputo reinterpretare le avanguardie degli anni Ottanta con lo scopo di riadattarle per il pubblico contemporaneo. Con le sue Headspin e Star Whores inizia, dieci anni or sono, la missione muovendosi escusivamente nelle stratificazioni sotterranee. In seguito, grazie al fondamentale supporto della Disko B, riesce a far arrivare il suo messaggio ad un pubblico più vasto. Poi un periodo di oscillazione tra ritorni a metà e buio completo, sino alla resurrezione agognata sotto la stella della Transient Force di Miami. “Fundamentals Of Space Travel” è un album che sarà ricordato per almeno due motivi: primo perchè chiude un’era (quella nera) per aprirne una nuova (quella rossa) di Transient Force (anche se al momento non ci è dato ancora sapere quali mutazioni comporterà tale scelta); secondo perchè mette da parte lo stile che il madrileno aveva usato qualche tempo fa come grimaldello per penetrare nel mercato discografico europeo, ed impugna l’Electro nel concetto più modernista che gli si possa attribuire. Qui non c’è posto per scorci di Synth Pop, New Wave o Hip Hop: lo spazio è occupato in toto dalle scie dell’Ambient e della musica da ascolto (“The Man Who Knows Everything”, “The Things After You”, “158.8MHz”, in onore della sua nuova label). Ma sarebbe un errore pensare che il buon Alek abbia voluto esiliare del tutto i beats marziali che avevamo adorato in “Highway To Disko”. Ora tende a tornare alle radici della musica elettronica e brani come “Singularity”, “Water Waves” o “I Can See Your Soul”, ce lo fanno capire. Fondamentalmente a Stark non interessa fare ‘rumore’, sebbene la sua LinnDrum continui a rimbombare nelle orecchie. Il suo obiettivo ora sembra quello di voler entrare nella cerchia dei producers post-drexciyani, ispirati dalla musica Techno acquatica del compianto James Stinson che, probabilmente, apprezzerebbe i contenuti di brani come “Darkness (All Is Full Of Love)”, “MACSJ0025.4-1222”, “We Are That We Are” ed “Essential Assymmetry”. Stark si spinge sino a toccare l’Electro più isolazionista e sperimentale, naturalmente prodotta in analogico, con “17” (59 secondi di suono quasi impercettibile), “Superestructura (Un Nuevo Comienzo)” ed “Event Horizont” (qui il rimando sembra naturale al quasi omonimo brano di Arpanet, “Event Horizon”, del 2006). Lo spagnolo non desidera altro che fare innovazione aggiungendo un’altra tessera a quel mosaico che fu iniziato dai Kraftwerk oltre trent’anni fa e che giorno dopo giorno amplia i suoi confini. Acquistato in CDr, disponibile in sole 100 copie, dà diritto al download di una libreria di samples e della bonus track “Altered States Of Conscience” che figurerà nella tracklist di “Fundamentals Of Space Travel Vol.2”. Vi basta?