Da non confondere col quasi omonimo Ken Laszlo, noto esponente dell’Italo Disco italica, Laszlo è Aaron Frederick Wheeler, compositore e produttore di stanza a Londra. Ispirato dall’IDM e dall’elettronica ad ampio raggio quanto dal Jazz, dal Folk e dalla musica classica, la sua propensione alla sperimentazione/fusione tra generi e stili è stata già palesata in album come “Radial Nerve” e “Level Five – Stage One”, in cui faceva capolino persino la primordiale videogame music. Ora riappare su Lydian Label con un lavoro pieno di citazioni, nostalgia e rimandi storici alla decade degli Ottanta, entrata a far parte del “mondo vintage” insieme a tutte le sue caratteristiche, dai film come Rocky o Karate Kid su VHS ai cartoni animati ed apparecchiature di ogni tipo. La porta si apre con “In A Galaxy Far Away”, l’intro adatto per accogliere l’ascoltatore nel mondo della fantasia e delle fiabe di altri tempi (ma non vi aspettate che qualcuno cominci a cantare “a mille ce n’è…”), a cui segue “Supermassive”, ubicata tra P-Funk e Boogie, messi in comunicazione da rumorismi moderni in un serrato quanto frenetico collage/patchwork di suoni à la Siriusmo. Accostamento altrettanto singolare è quello di “Character Development”, in cui il Funk viene sepolto sotto accenni Dubstep, mentre squisite attitudini Synthwave dominano per intero la title track, “Cartoon Hero”, dotandola di tutte le caratteristiche per considerarla l’ideale soundtrack di un telefilm prodotto negli stessi anni di Magnum P.I., Miami Vice e Supercar. Deviazioni Dubstep su un morbido letto di soffuse melodie (“Flash Back”), Synth Pop di trent’anni fa ma con fenditure moderne (“Battle Stations!”), ed un interludio per sognare ancora vagando in materie celesti (“Star Gazing”) portano a quella che parrebbe una sorta di rilettura di “Eye Of The Tiger” dei Survivor (“Training Montage”), per poi transitare sui fantastici assoli di sintetizzatore abbinati a melodie retrofuturistiche e biforcazioni Rock per la perfetta soundtrack di una pellicola del passato (“Fighting The Demon”) e concludere il viaggio col Boogie ridente e rotondo di “What Did We Learn Today Kids?”, che Wheeler però non si esime dal personalizzare con graffiate di Noise e suoni allungati, quasi se fossero fatti di chewing gum masticato. Laszlo si fa interprete di un mondo/dimensione sonora che rilegge a modo suo, creando fantasiosi ibridi e incroci, lasciando collidere e combaciare ispirazioni provenienti da Vangelis, Quincy Jones, Earth Wind And Fire ed Herbie Hancock con modernismi in stile Justice, Moderat e Cosmin TRG. A coronare il tutto una copertina su cui campeggiano personaggi cartooneschi tra cui un probabile He-Man, indimenticato eroe dei Masters Of The Universe. [Giosuè Impellizzeri]