Alcuni brani erano già contenuti nel Part One, uscito ad aprile 2014 ma rimasto confinato al solo formato digitale, scelta non gradita dai fan del vinile, ora accontentati dal Part Two disponibile in doppio 12″. Michel Amato è uno che, nonostante la ridimensionata esposizione mediatica, non ha mai smesso di incidere musica dettata dal cuore. I suoi trascorsi al fianco di Miss Kittin, che di fatto sancirono l’età più rosea per l’Electroclash di casa Gigolo insieme ad altri come Tiga e Fischerspooner, appartengono al passato ma di tanto in tanto vengono opportunamente rivitalizzati, forse per tenere viva quella fiammella che gli regalò inaspettata popolarità a livello planetario. “Love/Kraft” comincia con l’Extended di “Thousand Times”, realizzata a quattro mani con Perspects, un missile che decolla dalla New Wave/Dark dei primi anni Ottanta per giungere nei sincopatismi Electro e nei martellii Techno del nuovo millennio. L’effetto finale ricorda un po’ gli italici Franz & Shape. La marcia prosegue con “Clear” (no, non c’è nessun punto di contatto coi Cybotron), una Techno/House rotatoria, con tanto di inserti di pianoforte in stile Spaghetti a smorzare la tensione e far rivivere passioni passate, le stesse che riaffiorano in “Pure Energy”. Il titolo non tradisce le aspettative, qui l’energia è pura per davvero, la Techno diventa rabbiosa, agganciata (ancora) ad intrecci Dark/Wave e all’estetica Rave di un periodo che qui in Italia tendiamo a rammentare col termine “zanzarismo”. Il francese mantiene saldi i piedi nella Techno, lo-fizzandola a dovere in “Parallele Universe”, per poi dirigersi su sentieri Electro con “Jupiter Skyline”, fatta di melodie melanconiche e rimandi robotici nelle scanalature ritmico/armoniche à la Dopplereffekt, elementi comunque non nuovi per la discografia di Amato (“At Night”, UMF, 1999 o “Face The Future”, Turbo, 2003). “Jalousy” è un altro flashback che riporta ai tempi in cui divideva il palco con Caroline Hervé, scandito da un brio retro (sarebbe stato perfetto per la Hot Banana di Kiko!), e da quel vintage-style che nacque con netto anticipo rispetto al buzz mediatico dell’Electroclash. La chiusa è con “You”, ancora sotto il segno di una sorta di Gigolo-revival (vedi e senti “First Album”, 2001), con un pizzico di Italo Disco ed una spolverata di Synth Pop, per omaggiare, insieme alle precedenti citazioni, tutte le età sonore che hanno forgiato il percorso artistico dell’autore. Ps: la versione digitale racchiude altri brani tra cui “Tenebra” col featuring di Michael Zodorozny dei Crash Course In Science, rimasto inspiegabilmente escluso dalla stampa su vinile. Forse è destinato ad un futuro singolo con remix? [Giosuè Impellizzeri]