Album di debutto per il duo formato da Nick Maurer (quello dei Greens Keepers) e Neville Attree (fondatore della Gumption Recordings): ad emergere è la voglia di far confluire le rispettive esperienze in un melting pot musicale che sia in grado di passare in rassegna diverse inclinazioni stilistiche. Quello della contaminazione è un fattore a cui molti oggi fanno affidamento ma che in pochi riescono a sondare con effettiva creatività. Spesso infatti il risultato delle presunte “intersecazioni” non risponde affatto ad un disegno esteso di sensibilità musicali, bensì a minestroni senza testa e coda, insipidi e dalle trame inconsistenti. Non è però il caso di “Mechanical Tonight”, aperto da una House che scorre senza troppi fronzoli e pretese (“Be On The Lookout”) e da influenze New Wave (“Going Somewhere”), e poi aggrappato a suoni più raw (“You Don’t Care”, “Get Together (Right Now)”). Il primo dei due interludi, “Room 101”, pare far combaciare i Depeche Mode con Legowelt (che il titolo faccia riferimento proprio all’Album “101”?), e “Come To Me” rafforza l’accostamento tra Pop glacializzato, Alternative Rock ed elettronica da camera, strizzando l’occhio ai contenuti di “Ultra” del 1997. La traccia omonima dell’Album, “Mechanical Tonight”, sfila tra Electro e Synth Pop, vocoder, sincopi e bassi striscianti con l’appeal ancora marcatamente New Wave che la rende meno cibernetica e più umana. Simile il discorso per “The Weak And The Strong”, tra le più intriganti della playlist, con un pizzico degli Heaven 17 di “Penthouse And Pavement”. Il livello cala un po’ con “Blindfolds”, ibrido forse insapore, e pure “Pretty Colours”, in battuta rallentata e con snodi Rock, che non mostra nulla che non sia già stato detto. Passando per il secondo interludio, “Wax Orgasmic”, decisamente più allucinato del primo, si raggiunge “In Every Dream Home A Heartache”, remake dell’omonimo dei Roxy Music del 1976, che nonostante il discreto arrangiamento in grado di traslare il tutto nei mondo dei 4/4, non rivela grandi sorprese. Un disco piacevole, con picchi e qualche discesa, ma senza quel quid che faccia sobbalzare dalla sedia. [Giosuè Impellizzeri]