Ci sono voluti quattro anni per dare un seguito a “Human Beyond”: il concept resta altamente futuristico, e questo era piuttosto prevedibile pensando ai Blastromen, tra i migliori interpreti dell’Electro del nuovo millennio. Imprevedibili invece le traiettorie che il duo finlandese avrebbe seguito per questo nuovo Album, su cui scommette (ancora) l’indomita Dominance Electricity. La prima sensazione che si avverte è quella di fronteggiare con una sorta di “Tron”, ma più imbizzarrito e con tocchi industriali, paragonabili a quelli che i Blotnik Brothers convogliavano qualche anno fa sulla Satamile di New York. Il brano che dà il titolo al lavoro, “Reality Opens”, attinge dal tipico mondo delle soundtrack di film di fantascienza, con quella conclamata e struggente epicità. Quando parte “Vision Control” emergono subito i tratti distintivi del duo nordico, ossia impetuoso ritmo che sposa melodie quasi Dreamwave ed impeccabili voci vocoderizzate, che prendono le sembianze di un rap meccanico in “Infiltrator Unit” (sullo stile dei loro primi EP su X0X Records). “Sidtroen” e “Sense Of Ears”, a seguire, appaiono perfette per i b-boy del nuovo millennio. Muovendo ingredienti simili in “Glacier Planet”, “Transportation Nonstop” e “Lost Dissents”, i Blastromen creano il loro mondo sonoro, in cui i ritmi, ai confini con Breakbeat, lasciano intravedere uno scorcio di futuro fatto di macchine sferraglianti, androidi, astronavi e cervelli elettronici sparsi ovunque. “Reality Opens” è ideale per accompagnare una pellicola sci-fi ma potrebbe generare più di qualche visione leggendo un vecchio fumetto Marvel o Weird Science. Certo, i tempi sono cambiati e i ghettoblaster hanno lasciato spazio a computer portatili e telefoni multimediali, ma per gli Electro addicted il desiderio di immaginare il futuro, anche quando questo pare essere diventato il presente, resta fortissimo. Come di consueto Dominance Electricity mette a disposizione il formato CD e il doppio vinile (nero, rosso o trasparente) con annesso l’immancabile poster con l’artwork a firma The Zonders, altra garanzia in ambito retrofuturista.