Ormai e’ un diventato un mare magnum quello delle pubblicazioni imparentate con l’Italo Disco, uno dei generi per cui l’Italia viene meglio riconosciuta (e ricordata) nel mondo. In mezzo a cloni, rifacimenti non dichiarati, remake e brani semplicemente ispirati dal passato, si registra pure qualche piu’ che gradito ritorno. E’ il caso di Atelier Folie, progetto varato da Franco Rago e Gigi Farina nel lontano 1982, nato su Durium e cresciuto su major come WEA ed EMI (a testimoniare quanto fosse rilevante il movimento Italo). Qui pero’ non c’e’ ombra di Repress, visto che “Leave Me Alone” e’ un inedito e, a quanto pare, finira’ in un Album in cui Rago e Farina (gia’ approdati su Disco Modernism, ma nelle vesti di Decadance) raccoglieranno i loro unreleased composti tra 1984 e 1986. Il brano non e’ figlio dell’Italo disimpegnata, che in molti fanno coincidere con l’epopea televisiva berlusconiana (vedi Baby Records o Ibiza Records), bensi’ di una piu’ studiata ed approfondita analisi della New Wave e Synth Pop che, ai tempi, giungevano dal nord Europa. Il brano e’ orchestrato in modo impeccabile, e l’energica parte vocale abbinata al (tipico) basso ottavato, quasi Hi-NRG, ne fa un potenziale floorkiller. Ben quattro i remix presenti sul 12″: si va da quello dei “padroni di casa” Italoconnection, che limano la stesura rendendola piu’ lineare e facendo scivolare, come su un pavimento bagnato, l’assolo melodico che risulta uno dei punti di forza, a quello del danese Flemming Dalum, che opta per un condensato piu’ ovattato e percussioni che rimandano al classico filone di Bobby Orlando. Le voci si spezzettano e si flettono sotto la spinta pseudo Rock nella reinterpretazione degli stessi Rago e Farina, nascosti dietro l’alias ‘Lectric Workers. Infine, con la Dub di Leo Mas & Fabrice (2/3 della cosiddetta Triade), ci si discosta dagli stilemi classicheggianti dell’Italo, ripescando costrutti a meta’ strada tra la Techno e la House, ottimamente saldate. Per i collezionisti e’ gia’ un must, una nuova gemma nel forziere Disco Modernism.