Scarica Proxy – Music From The Eastblock Jungles su Amazon
Il russo Proxy divide il suo album di debutto in due tranche: la prima è già nei negozi, la seconda lo sarà a partire dal prossimo 11 Febbraio (Maya permettendo). Scoperto da Tiga nel 2006 attraverso l’ormai desolato (e quasi dimenticato) MySpace, diventa uno dei suoi pupilli e si candida a diventare uno degli esponenti della cosiddetta Nu Rave, genere che attinge a piene mani dalla Techno ed Hardcore degli anni Novanta, quella rumorosa e dilaniata dalle distorsioni. Pure il titolo rimanda al passato, con tanto di falce e martello, segno grafico che l’artista utilizza già nel 2010 per “Vibrate”. Proxy parte subito in quarta con “Red Juke”, con cui centrifuga Drum n Bass e spunti Dubstep, e “Raw”, sprofondata nei toni distorti. Pare che il suo intento sia più quello di fare casino che di equilibrare i suoni, ed infatti la già nota “Raven (Original 08)” sputa fuori una Techno/Hardcore quasi zanzaristica, a rammentare le prime fortunate hit della belga R&S (Human Resource, Second Phase). Continua a scatenarsi con “Revolution”, tra sincronismi Electro e Techno, e “Junk”, un vortice (un pò anonimo per la verità) che risucchia un vocal sample. “Dance In Dark” è divisa in due tronconi: da un lato la melodia, dall’altro ancora low-fi, lo stesso che spadroneggia nell’astrattista “Raja Ganja”. Rimescolando le carte con gli echi Dub/Reggae/Jungle di “In Time (Skit)”, torna sul sentiero maestro, incastrando il suono del sitar indiano in un mosaico di patch impazzite (“8000”), giocando con l’Hip House (“Shut Up!”) e terminando il viaggio sulle sponde di una Rave Techno psicotica, cervellotica e compulsiva. Certo, le undici tracce qui raccolte non dimostrano particolari ispirazioni o novità rispetto a quanto il russo non avesse già fatto in passato, ma per chi è amante del genere si tratta di un disco Techno con la carica sovversiva del Punk da non perdere.