Gli spagnoli sanno giocare bene a calcio, e su questo non ci piove, ma sanno comporre altrettanto bene la musica Electro, ed anche questa non è certamente una novità. Tanti quelli che hanno fornito prove eccellenti negli ultimi anni, Sbles3plex, Eleztrik Body, Sace 2, Downrocks, Robert Calvin, Vagon Brei, Svreca, Alek Stark, Dark Vektor, Robert Cosmic, Boris Divider giusto per citarne alcuni. Alla lista va ora doverosamente aggiunto Alberto Sanmartín alias Synth Alien, amante dei suoni analogici e della loro intramontabile pasta timbrica, non certo un novellino della discografia (diversi gli EP pubblicati dal 2010 sulla bresciana Le Galassie Di Seyfert) ma adesso pronto e maturo per la consacrazione. Il 12″ sulla Interstellar Tracks vede il trionfo dei bassi arpeggiati e delle melodie: aprendo le porte con l’intro “Saturn”, l’artista fa accomodare l’ascoltatore in un ambiente sobrio, illuminato quel che basta per scrutare i pulsanti e le manopole con cui dà forma alla sua musica. “Spiral Galaxy” è Electro Space Disco, diretta, senza troppi fronzoli, in stile Viewlexx, “Taurus X-1” riporta alle alchimie che fecero conoscere il citato Alek Stark una decina di anni addietro (in riferimento all’album su Disko B e a vari cimeli su Star Whores Records): i ritmi diventano griglie su cui scorrono bassi meccanici e melodie dense. Con “Look At The Stars” sottolinea più marcatamente quella linea sci-fi che attraversa l’intero disco, con citazioni più o meno chiare di Legowelt e Bangkok Impact. Poi ci si cala nelle misure spezzate di “Messier 33”, in cui è l’arpeggiatore a svolgere ruolo di protagonista quasi indiscusso, catturando melodie trasognate. Sul finale arriva “Star Gate”, che ci rimanda all’ascolto di vecchie cose di I-f (avete presente “Playstation #2” o “Disco Slique”?), seppur qui ci si ritrovi ad aver a che fare con strutture meno scheletriche e melodicamente più elaborate. Le copie disponibili sono 200, numerate a mano.