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La domanda con cui chiudevo la recensione di “Lovemaker” di Roberto Auser (era il 15 Ottobre 2011) trova ora risposta. Seppur con ritmi di lavoro visibilmente rallentati rispetto a quando fece il giro del mondo grazie a “Space Invaders Are Smoking Grass”, la Viewlexx torna col suo solito bagaglio di musica future retrò. E’ bene chiarirlo: l’etichetta di I-f è stata tra le prime in assoluto in Europa a riscommettere sull’Italo Disco, genere che aveva perso quasi del tutto la sua coscienza storica a causa dall’acuirsi di formule ritrite e fini a sè stesse, registrate tra la fine degli Ottanta e il primo lustro dei Novanta. Archiviato così il boom economico e commerciale, l’Italo Disco ritorna nei meandri dell’underground, e pulsa in dischi come questo. Chiaramente ispirato dalla musica sintetica degli anni Ottanta e dagli strumenti con cui, ai tempi, la si produceva, Mark Wilkinson, da Manchester, approda sulla label olandese con un EP dalle profonde e vitali atmosfere ottenute dall’intersezione di elementi ormai ben noti agli appassionati e cultori del genere. La costruzione è pressochè minimalista: un basso arpeggiato, un ritmo binario, una melodia. E’ questa l’Electro Disco del nuovo millennio, in cui vecchio e nuovo s’incrociano. E’ questa la formula di “Replicants”, di “Return To Space” e di “Lost Discotheque Lovers”, dove lo scrosciante drumming sorregge le onde dei synth analogici e le spinte convergenti dei bassi. Certo, per chi è sul pezzo, non ci sono novità di rilievo. Artisti come Keen K, Ural 13 Diktators o Alden Tyrell hanno indicato la strada a moltissimi, e con molta probabilità anche allo stesso Kid Machine. Difatti il resto dell’EP si muove esattamente su quelle latitudini, già ampiamente esplorate nel corso dell’ultimo decennio. Qualche squarcio Electro viene aperto da “Night Freaks” (disponibile sia nella Vocal che nella Dub), con voci profonde e tenebrose in stile Novamen. Un Viewlexx che rispetta la tradizione della musica prodotta in analogico. Per i collezionisti l’acquisto è obbligato.