Parlare di DMX Krew è sempre impegnativo, e il rischio che si corre è quello di non descrivere correttamente la sua musica, tra i pochi gioielli rimasti in un letamaio dalle proporzioni sempre più vaste. Produttore da quasi vent’anni e preso sotto l’ala protettiva di Aphex Twin e della sua Rephlex, Edward Upton è uno di quelli che continua a fare ciò che più gli piace, pur senza sbandierarlo ai quattro venti. L’ennesimo EP, questa volta pubblicato dall’olandese Shipwrec (una piccola ma agguerrita realtà che non smette di dare fiducia al vinile), riassume diverse influenze del genio britannico. L’Electro di Detroit e la House di Chicago viaggiano sullo stesso binario, cucite da melodie ad 8 bit (“Beta Particle”, “Cosmic Awakening”). E’ straordinario come il produttore riesca a fondere due scuole di pensiero apparentemente lontane, e l’effetto si palesa ancor meglio in “Chi Sygni”, dove si ha l’impressione che l’Acid House di Farley “Jackmaster” Funk o Adonis incontri l’Electro acquatica dei Drexciya, con rimandi al suono futuristico dei Cybotron. Poi i bpm calano, per fare spazio ad un suono caleidoscopico, culla e crogiolo di ramificazioni tra cui il P.Funk (“Stepping Zone”). E cosa dire di “Future City”, spassionato Funk suonato con la TB-303 su scie melodiche quasi New Wave? Provate ad immaginare i Parliament di George Clinton che armeggiano con la “scatola cromata” inventata da Tadao Kikumoto per capire cosa potreste trovarci dentro. La chiusura viene effettuata con “Give Me Something I Can Keep”, a cui l’artista dona l’inconfondibile tocco, coi ritmi breakkati veloci e taglienti e con la solita minuziosa cura nella stesura di melodie/armonie realizzate su sintetizzatori d’altri tempi, che sfociano in virtuosismi Acid. Non posso esimermi dal segnalare anche l’ultimo su Breakin’ Records, “Broken SD140″, e l’imperdibile 7” “Funky Dancer / That Wild & Freaky Robot Funk” su Fresh Up Records: come avrebbe detto un noto DJ italiano negli anni Novanta, “chi se li lascia scappare è un boaro!”.