Various – Harmönia Family Album (Harmönia)

Esistono etichette immuni dalla crisi del mercato, e sono quelle che hanno sempre fatto affidamento ad una piccola schiera di fan, appassionati, sostenitori, amatori, collezionisti, che acquistano musica a prescindere dalla moda e dall’eventuale utilizzo in pubblico. E’ il caso della finnica Harmönia, creata da Perttu Eino Häkkinen (Imatran Voima, V.U.L.V.A.) e Tatu Metsätähti (Mesak, Star You Star Me, Mr. Velcro Fastener) col fine di materializzare le idee musicali più strampalate che, per chi intende il mercato discografico nella sua accezione più commerciale e materialista, sarebbero andate a finire dirette nella pattumiera. Solo un amatore infatti è in grado di decodificare e decriptare il messaggio celato nelle partiture della musica targata Harmönia, la label che insieme alla Flogsta Danshall ha consacrato il genere Skweee, a grandi linee definibile come un ibrido tra Funk, Soul, Dub ed R’n’B, ovviamente riletto in chiave elettronica. Una scommessa, un salto nel buio, soprattutto per chi è piccolo e non può permettersi errori, ma la Skweee è piaciuta, e si è insinuata progressivamente nei cuori di chi ha mostrato un debole per i suoni pizzicati, quasi come su arpe digitali, per i beats dilatati e sempre localizzati sotto la campata delle sincopi, per rimembranze del Chiptune ma piegato ed usato in modo inedito col SID che smorza i toni di quella che superficialmente potrebbe essere definita Electro o stramba Hip Hop (o Chip-Hop?), talvolta prendendo il sopravvento sul resto, talvolta restando accucciato all’angolo ma segnalando comunque la propria presenza. Skweee è un mondo singolare, gelido, coperto dalle nevi quasi perenni del posto a cui è legata la sua genesi, la Finlandia e la Svezia, su cui gravitano aloni di languide atmosfere, talvolta sospinte a lambire assonanze Dubstep. Ed allora via alla carrellata, con artisti decisamente sconosciuti (BMMB, Ben Butler & Mousepad, Eero Johannes, Levon Zoltar, Wankers United, Mitropamusik, Ransta Congregation, Coco Bryce, Aaro DiCosta, Rigas Den Andre & Spartan Lover, Neo Hetare e Stiletti-Ana), con contributi che non superano i quattro minuti di pura collisione stilistica/timbrica. Al formato 7″, solitamente riservato alla Skweee, si sostituisce un doppio album 12″, accompagnato dall’ormai irrinunciabile versione digitale che consta di alcune esclusive (Hybakusha, Sprutbass, Claws Costeau, Slow Hand Motëm e Grizzler), a completare la celebrazione del primo quinquennio vitale di Harmönia.

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

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