La House inscritta sotto la campata Jack è rifiorita già da un bel pò di anni, almeno sette-otto a giudicare dai lavori proposti da Crème Organization e Bunker Records (Raheem Hershel, Orgue Electronique, Salamandos, Traxx, J.T.C., D’Marc Cantu, The Chicago Shags, Filter Fedde, Elec Pt.1 ed altri ancora) che per prime in Europa intravidero le potenzialità che si celavano ancora dietro il genere primordiale nato a Chicago nella seconda metà degli Ottanta. Pian piano l’estetica sonora ricavata dall’utilizzo di vecchi sintetizzatori analogici e polverose batterie elettroniche è stata reintrodotta anche in un circuito più ampio rispetto al limitato underground delle citate labels olandesi, e questa raccolta sull’etichetta di Steve Bug ne è un fulgido esempio. Da anni paladina della Microhouse, per l’occasione Poker Flat Recordings si butta a capofitto nel sound che sbocciò a Chicago con etichette capostipiti come D.J. International o Trax Records, ricavato in suoni e grovigli ritmici sentiti e risentiti ma ancora d’impatto. “Forward To The Past” paga l’omaggio al fertile periodo produttivo che coincide tra il 1985 e il 1992, quando ogni disco sembrava indicare un’evoluzione attraverso percorsi stilistici nuovi ed inediti. A prendere parte al progetto, non fresco dal punto di vista concettuale, è una ricca parata di artisti che mostrano devozione per ciò che fu creato da Fast Eddie, Chip E., Tyree Cooper, Larry Heard, Mix Masters, Paul Johnson, Joe Smooth, Armando, Farley Jackmaster Funk, Ralphi Rosario, Ron Hardy, Marshall Jefferson, Adonis e chi più ne ha più ne metta. Ben vengano quindi i contributi di Martin Landsky, KiNK and Neville Watson, Sasse, The Revenge (il basso sembra quello che rese popolare StoneBridge), Ribn, Deetron, Clé, TJ Kong & Modular K, Cab Drivers e Redshape, in cui si muovono sinuose le corde acide della TB-303, le casse, gli snare, i claps e i rimshots di varie TR, i samples vocali giocati con campionatori Akai (tutti abbozzati in copertina) ed altro ancora che continua a tenere alto il vessillo della House old school. Naturalmente non manca l’honcho, Steve Bug, con l’esplicita “Jack Is Back”, la cui uscita in formato singolo anticipa la pubblicazione della raccolta in questione.