E’ dal 2006 che la microscopica Harmönia, creata da Randy Barracuda e Mesak, ci delizia con musica sottesa, prima di tutto, alla creatività. Ignorando ciò che il mercato richiede con più frequenza, la piattaforma finnica ora si offre come supporto per l’album di Frans Carlqvist alias Pavan, ritenuto tra gli inventori della Skweee music. Trattasi di un ceppo sonoro nato tra Svezia e Finlandia dalla combinazione (fortuita?) tra suoni ad 8 bit maneggiati in chiave Funk ed incastrati in ritmi Electro e, più frequentemente, Glitch. “Holy Volt” è un vero manifesto dello Skweee, e si configura come un elaborato di puro visionismo futurista giacchè il suo contenuto è stato registrato tra 2003 e 2006 quando la Skwee, di fatto, non esisteva ancora. Finalmente, dopo anni di attesa, il lavoro di Carlqvist vede luce e si mostra come straordinaria colonna sonora di un’ideale pellicola-ibrido tra la fantascienza e il poliziesco. Quel che emerge sin dal primo ascolto è come suoni apparentemente privi di consistenza ed armonicità riescano ad essere trattati in modo tale da sottolineare e svilupparsi in un percorso sempre avvincente. Scivolando tra ricordi legati alle soundtracks di Commodore ed Amiga rievocate su costruzioni ritmiche Broken Beat e quasi P.Funk, “Holy Volt” ci offre dieci tracce dal gusto inedito, fresco e, perchè no, anche un pò bislacco. Prendete “Quantasy”, “Afrika”, “Crank-Up” o “1000 Years” e vi renderete presto conto a cosa faccio riferimento. Questa è musica che fa esaltare all’ennesima potenza o che fa restare tremendamente delusi, ma perlomeno è qualcosa che suona come innovativo, diverso dal gergo comune della musica elettronica attualmente in circolazione. Per andare avanti è necessario trovare delle nuove soluzioni, se si è d’accordo nel ritenere che il futuro appartenga a chi dimostra di essere differente. Chissà, magari tra qualche anno si parlerà della Skwee music come oggi si fa col Dubstep.