Nel desolante scenario musicale italiano, ormai privato della creatività a cui si è progressivamente sostituita la sordida voglia di primeggiare senza meriti, ogni tanto accade qualcosa di interessante. In questo autunno 2010 nasce Analog Response, etichetta che vuole fare della propria esistenza una lotta per tenere vivo l’amore per il lato più tenebroso e Dub della Techno e dell’House, promuovendo artisti noti e meno e concentrando la genuinità della musica prodotta per passione ed indomita di fronte all’irrilevanza dei margini del profitto. La prima è di Sven Schienhammer alias Quantec, attivissimo negli ultimi anni con una sfilza di apparizioni su etichette di un certo peso, tra cui Styrax Leaves, Echocord e Meanwhile, con un Extended Play che sembra nascere dal minimalismo più intenso ed emozionale di Detroit (Carl Craig), per poi sviluppare il suo discorso su intrecci con la Deep House tedesca (The Timewriter, Terry Lee Brown Jr., Soda Inc.) e su riferimenti palesi all’Ambient (avete presente Martin Schulte o Marko Fürstenberg?). “A Mind Altering Drug” incarna questo tipo di fusione sonora, in bilico tra emozioni più da ascolto che da ballo, soprattutto se si tiene conto della quasi totale assenza di elementi riconducibili alle consuete programmazioni per i clubs. I leggiadri pads di “Transcendent Places” poi portano quasi al sogno, ad una dimensione onirica sorretta dal ciclo costituito dal ritmo e dai chords. Infine l’oscurità si fa più densa in “Out Of Sight”, coi colori tutti tendenti alle tonalità scure e fusi nell’impasto dell’intorpidita batteria che segna il movimento dei 4/4, quasi un dettaglio in un disco di tale caratura. Analog Response, ideata da SeHou e Francesco Bonora, va quindi a posizionarsi in un segmento audio studiato ma soprattutto poco battuto da chi oggi desidera spopolare con la Dance elettronica. E questo gioca a favore, perchè si eviteranno frotte di epigoni impegnati in maldestri tentativi di emulazione.