Alcuni sentono la vocazione di portare avanti la missione, non certamente facile, di far riscoprire un certo tipo di musica a chi, per problemi legati all’età, quella musica non ha potuto nè ascoltarla nè ballarla. Tra questi c’è Emanuel Günther alias Dompteur Mooner, che dopo quattro anni torna a trattare didatticamente un certo tipo di sound col progetto “Elaste”, patrocinato dalla Compost. Il coraggioso DJ e produttore tedesco ci consegna un nuovo scrigno pieno di golose prelibatezze fatte principalmente di ingredienti Cosmic Disco, un genere che alla fine degli anni Settanta rappresentò, in Italia, la simbiosi tra musica ed avanguardia. Il Cosmic style, fatto di sprazzi proto Techno ed ombre Electro Pop importate dal rigoglioso scenario New Wave anglosassone, va riappropriandosi di una fascia consistente di mercato, anche e soprattutto per merito della corrente Nu Disco che, da qualche anno ad oggi, si propaga a macchia di leopardo. Per il terzo atto di “Elaste” l’ex Zombie Nation (nonchè autore di altri scoppiettanti progetti indimenticati come Club Le Bomb, Hart Of Noise e Krankenwagen) dichiara di aver attinto da vecchi nastri di Daniele Baldelli e Beppe Loda, considerati i nomi di riferimento del genere Cosmic. E’ evidente come la tracklist sia stata realizzata da un vero cultore, giacchè di rarità se ne contano tante, ed ognuna di esse punta ad immortalare una precisa scena musicale, che sia Disco, Funk, Afro, Italo Disco, New Wave, Synth Pop. Si passa così da Queen Samantha ad Eddy Trauba & M.M. Greco, da Riccardo Cioni a Nacht Und Nebel, da Tabu a Mythos, da The Deep Fix a Die Gesunden, The Pool e Phantom Band. Poi, quando suonano i brani dei fratelli Schnitzler (Conrad, quello dei Tangerine Dream, e Gregor) e Key Of Dreams (con un remake di “Africa” dei Toto) si ha davvero la sensazione di riscoprire un mondo perduto. E’ come se Mooner ci avesse dato la possibilità di salire a bordo di una macchina del tempo per riassaporare, il più fedelmente possibile, le atmosfere uniche di quegli anni, ‘fotografati’ con certosina passione anche da altri colleghi come Flemming Dalum, I-F, Loud-E o Intergalactic Gary. Il claim riportato in copertina, Originals From The Future, non è anacronistico ma un modo per enfatizzare quanto fosse farcito di futuro e novità il passato. Il progetto è dedicato al mitico Cosmic di Lazise, considerato il tempio delle sperimentazioni che unirono il calore del Funk e delle percussioni dell’Afro alle glaciali melodie dei teutonici Kraftwerk. Peccato che molti italiani, di quell’astronave da 700 persone con una pista con quadrati luminosi come quella del film La Febbre Del Sabato Sera, ne ignorino persino l’esistenza.