Sono stato un buon profeta recensendo, circa un anno fa, la musica del newcomer Leocata, che oggi sbarca su una delle labels meno stereotipate del nostro continente. Prima di lui, ad animare il mondo WéMè, artisti come Acid Kirk, DJ Stingray, Ceephax, Cylob e Global Goon, attivisti della scena IDM e post-aphexiana, fanatici del rumorismo, dell’astrazione, dell’imprevediblità e dell’alienazione da ogni forma creativa che risponda a delle regole programmate. In questo quadro di cotanta voglia di spingersi oltre il muro del già sentito rientra a pieno titolo il giovane Federico, classe ’87, che dalla sua Biancavilla, alle pendici dell’Etna, piazza un ‘quattrotracce’ davvero entusiasmante per chi non pensa alla musica elettronica come sinonimo di Dance music. Quel che emerge subito è la voglia di non sconfinare, mai e per nessun motivo, nella linearità dei 4/4. I ritmi dei quattro brani presenti sul 12″ in edizione limitata, (il quarto della serie 313) offrono un ganglio di ritmi scomposti, squarciati e sempre sottoposti a torsioni e movimenti che non sembrano ripetersi mai uguali e circolari nel tempo. “Der Prozess” è imperniata su una melodia glaciale, ulteriormente tenuta sotto gli zero gradi da un basso funereo, scalzato solo alla fine per dare spazio ad una serie di accordi (dissonanti) idealmente carpiti ad un thriller movie. Il livello d’astrazione dalla realtà in “Zykel” si fa ancor più pressante ed evidente, sia nel tappeto ritmico scosceso che nella gamma sonora a volte tangente il Glitch. “Selbst” declina le ambientazioni sinora enunciate in un Ambient trip, avvalorato dall’incedere sinistro di una melodia storta e quasi stonata. La bellezza e l’unicità della traccia risiede proprio nell’accostamento tra un ritmo, qui meno macchinoso rispetto ai precedenti, ed una vena melodica talmente strana da suonare improbabile all’orecchio umano. Curioso è anche lo start di “Lascia Ch’Io Pianga”, quasi classicheggiante ma poi subdolamente sotteso alla nomenclatura androide del basso. Pezzi talmente concettualoidi come questi rivelano un background di un certo livello, che esula dall’età anagrafica del buon Federico. Non sorprende quindi di sapere che il producer siculo è stato spalleggiato, per la release che dedica alla mamma, da un ‘certo’ Gerald Donald, suo sommo mentore. Chissà, magari in futuro lo ascolteremo su Rephlex.