Mathematics sorge a Chicago, lì dove ebbe inizio la storia della House music nella seconda metà degli anni Ottanta. Impossibile tradire le origini per chi, come Jamal R. Moss, venderebbe cara la pelle prima di modificare il proprio assetto stilistico. E questo strabiliante EP, ricco di influenze disparate (Techno, House, Electro, Disco, Funk) lo conferma. A crearlo un gruppo di producers accomunati dall’amore per la House primordiale forgiata nei circuiti di macchine come TR-808, TR-909 e TB-303. Stabil Elite sembra trarre l’ispirazione per “Hogans Run” da un errore metrico tra il bassline e un groove spigoloso. Le diramazioni melodiche sono affidate ad una serie di arpeggi labirintici che, variando il proprio pitch (e quindi l’intonazione), si arrampicano sulla parete ritmica come il più tenace degli scalatori. Lo scenario cambia del tutto quando suona “No Lies” del francese Kelton Prima, perfetto mix bilanciato tra Disco e Pfunk, che tanto rammenta il boogie style dei 20:20 Vision o degli ancora più ispirati Bumper. Praticamente un George Clinton in versione da ballo. Il lato b rimette nuovamente tutto in discussione, ed infatti “Je Ne Veux Pas Vivre Comme Ca” cammina a testa bassa su percorsi Electro Dark, paragonabili a molte pubblicazioni che negli ultimi anni si sono succedute sull’olandese Bunker. Una parte vocale incupita ed una immensa TR-808 sono il metronomo per una nube gassosa di synths pulsanti. La misura sincopata lascia il giusto spazio, infine, a Takeshi Kouzuki e alle sue visioni psichedeliche raggruppate ordinatamente nei beats di “Control Addict”, in cui si fanno sentire gli inconfondibili suoni della TR-909 (rim shot, cymbal), a dare manforte ad una struttura armonica gotica, che calza a pennello sui reticoli di hihats, clap e tom caratteristici della House prima maniera, indimenticata e motivo d’orgoglio per chi, come Moss, viene da Chicago.