Flemming Dalum è la memoria storica dell’Italo Disco. E’ curioso attribuire un ruolo del genere a chi è nato e vive oltre i confini alpini: sarebbe stato più ovvio trovare un appassionato-cultore di Italo Disco (come lo è Dalum) in Italia e non in Danimarca, dove le produzioni italiane di quegli anni arrivavano di riflesso. Ma l’Italia, si sa, è il Paese delle eterne contraddizioni. Già da quattro anni il biondissimo Flemming, una sorta di principe azzurro della Dance che fu, mette a disposizione degli appassionati sparsi per l’Europa (ma non solo) le gemme gelosamente custodite nel suo archivio di circa 25.000 vinili (molti dei quali acquistati proprio in Italia), attraverso una ricca sequenza di raccolte che attestano di quanto sia stato grande e vario il panorama musicale nostrano degli anni Ottanta. Dalum sta all’Italo Disco come i Sex Pistols stanno al Punk, e su questo nessuno avrà da obiettare. La sua attività volta al recupero di brani solitamente ignorati da chi pensa di conoscere l’Italo Disco solo in virtù di Sabrina Salerno, Gazebo o Sandy Marton, gode del supporto di una schiera di ascoltatori desiderosi di approfondire quello che i musicisti italiani seppero inventarsi circa trent’anni or sono. L’ultimo mix della serie è pubblicato dalla Moustache Records, una delle tante realtà olandesi più dedite alla resurrezione dell’Italo Disco e delle sue nuove applicazioni in ambito moderno. Dalum, qui affiancato dall’amico Jörg Gassmann, seleziona esclusivamente brani del passato (editi tra 1982 e 1988), tutti firmati da artisti perlopiù sconosciuti o noti in ambito non prettamente musicale (come l’attrice, conduttrice televisiva e showgirl Patrizia Pellegrino, e come il ballerino-coreografo Steve La Chance). Il CD è un vero Santo Graal dell’Italo Disco, pieno come un uovo di prelibate rarità (Fabio Battistelli, Brian Tatcher, Oxo, Ven-Uto, Greta Viví, Jaco, De-De-Mo, Ricky Battaglia, Neurox) la cui notorietà resta isolata a quei pochissimi che ai tempi seppero cogliere la loro peculiarità musicale differenziandola dalla più semplice e sfacciata Dance che oggi si riascolta sovente nelle balere o nelle playlists di programmi revival. Oltre alle 29 tracce equivalenti a circa 80 minuti di suono intriso di storia, “The Holy Grail Of Italo” include anche un booklet di 12 pagine a colori in cui viene descritto il suo contenuto attraverso testi ed immagini. Solo 100 però i fortunati che potranno accaparrarselo.