Chi l’avrebbe mai potuto prevedere che alle soglie del 2010, quando la tecnologia ha preso il sopravvento praticamente su tutto e tutti, si sarebbe diffusa la moda di recuperare quello che si ballava trent’anni addietro? Negli ultimi mesi si è scatenata quasi una corsa volta al recupero dei brani più rari e costosi sul mercato del collezionismo, fomentata da personaggi come I-F, Flemming Dalum, Intergalactic Gary o Loud-E che, nei loro numerosi mixati, hanno l’abitudine di proporre autentiche gemme sconosciute dalle nuove generazioni (e non solo, visto che in molteplici casi anche chi non è proprio giovanissimo viene messo di fronte a musica del tutto inedita per le proprie orecchie). Retaggio del passato? Nostalgia per periodi migliori? Probabilmente si. Certa è la voglia di riabilitare un tipo di sound che, ai tempi della sua prima diffusione, non ebbe il privilegio di essere irradiato nel mondo con la tecnologia di cui oggi disponiamo (internet in primis). I producers italiani di allora giocano un ruolo più che fondamentale in questo discorso visto che è proprio la loro musica ad essere considerata la ‘merce’ più richiesta sul mercato del repress d’autore. Proseguendo sulla strada di altre realtà d’oltralpe che già da qualche anno si sono gettate a capofitto in tali esperienze (Automan, Safety Copy, Cosmic Club, nonchè svariatissime ristampe non autorizzate ma ben distribuite, agevolate dal fatto che sono in pochi a reclamare i propri diritti) ora ci sono anche gli Ajello che, fondando la Ajello Do The Job, iniziano a lavorare sul tema della ‘riscoperta’. Quella che ci propongono come “Telegatto” è l’Edit strumentale di “Disco Bambina” di Heather Parisi, brano che nella sua versione cantata fu adoperato per la sigla del programma televisivo Fantastico (correva il 1979). Dell’anno precedente (1978) era invece “Pleasure Island” di Paul Jabara, qui rinominato in “Jabarra Island” e ridotto a circa 6 minuti dagli originali 10:44. Targato 1980 è “Robot Avenue” di Sauveur Mallia (dal ricercatissimo LP “Automation”), che gli Ajello reimpostano in “Android Street”. Mallia era il bassista per gli Arpadys e i Voyage che vengono ricordati oggi tra i pionieri dello stile che ha largamente influenzato la nuova era del Cosmic Sound (Hans-Peter Lindstrøm, Idjut Boys, The Glimmers, The Emperor Machine, Simone Fedi, Ilija Rudman, Prins Thomas, Ritmolider, Bottin, Todd Terje, Josè Manuel, Fabrizio Mammarella e moltissimi altri), oggi diventato un filone ben definito all’interno del vastissimo scenario Dance elettronico.