Safety Copy è nata nel 2006 con lo scopo di riportare alla luce i brani del passato (in genere appartenenti alla corrente Italo Disco) poco reperibili sul mercato perchè derivati da edizioni rare e limitate le cui quotazioni spesso toccano cifre davvero impegnative. Il concept dilaga, negli anni a seguire, generando altre labels (come Cosmic Club) per molti irrispettose nei confronti dell’ingegno degli autori che vedono ripubblicata la propria musica senza fruire di alcun benefit. Editi rigorosamente in 333 copie numerate a mano, ogni appuntamento semestrale con Safety Copy si trasforma comunque in una vera e propria riscoperta di quel che fu un tempo effettuato da musicisti creativi e desiderosi di dare alla musica Dance un taglio innovativo e, soprattutto, unico. Grazie a questa ottava stampa, da pochi giorni disponibile solo nei negozi specializzati, riassaporiamo “Let It Show” di Nico Band, ossia i fratelli Nicola e Giuseppe Nicolosi dei Novecento, accompagnati da Dora Carofiglio, la prima a dare voce al progetto Valerie Dore. Restando nel solco della Italo Disco più canonica si passa a “Distant Planet” dei The Voyagers (ennesimo progetto dei Nicolosi), perla dimenticata dai più perchè non oggetto di successo da hit parade. Spinta maggiore sul versante New Wave si registra con “Driving” dei Sensitive, altra gemma riesumata dall’infinito campionario Italo Disco di primi anni Ottanta che l’estero continua ad invidiarci e spesso depredarci attraverso ristampe mai ufficializzate. “Lost In Love” di Evelyn Smith, infine, si rivela come il brano da cui anni addietro gli olandesi The Parallax Corporation presero spunto per la loro “Crocodiles In The Sky” (dall’emblematico “Cocadisco”) dimostrando appieno il merito dei musicisti italiani attivi negli Ottanta nel forgiare un suono che non teme il trascorrere degli anni e che continua a generare nuovi filoni ed ispirare nuove generazioni di artisti, anche sulle lunghissime distanze. Quando la musica riesce ad imporsi sul tempo allora capiamo di avere a che fare con qualcosa di speciale. Safety Copy, nonostante qualcuno la definisca l’ennesima delle labels-pirata, ci aiuta nell’individuare i tesori più preziosi tratti dalla produzione-fiume di quasi un trentennio fa. E a tanti questo basta.