Dopo aver inciso, nella seconda metà degli anni Sessanta, una manciata di 7″ come Maurizio e New Dada (collaborando con Federico Monti Arduini alias Arfemo/Il Guardiano Del Faro), Maurizio Arcieri forma, con la moglie Christina Moser, i Chrisma (il nome è dato dalla contrazione fonetica dei loro nomi, CHRIStina e MAurizio). Corre il 1976 quando iniziano a sperimentare nuovi tragitti musicali di stampo Punk e New Wave per poi dedicarsi, nel 1980, anche al Synth Pop, genere che di lì a breve verrà irradiato in tutto il mondo attraverso celebri progetti inglesi e tedeschi. Ribattezzandosi in Krisma, rappresenteranno per lungo tempo uno dei rarissimi esempi italiani di acts completamente votati all’avanguardia, affiancando altri artisti come Kirlian Camera, Gaznevada, Confusional Quartet ed Alexander Robotnick con cui condividono i medesimi ideali. Importanti collaborazioni (come quella con Niko Papathanassiou, fratello del celebre Vangelis) rendono possibile la realizzazione di elaborati storici come gli album “Chinese Restaurant” ed “Hibernation”, antesignani della New Wave, Synth-pop ed Experimental. Molte bands nel mondo dichiarano apertamente di attingere dalla musica dei Krisma le ispirazioni per produrre la propria musica. Singoli come “Cathode Mamma” o “Many Kisses” rappresentano, ancora, dei veri evergreen di musica Electro Pop e dimostrano quanto il duo riuscì a guardare avanti bypassando mode effimere del momento ed effigiando il proprio sound nel granito, impassibile di fronte all’inesorabile passar degli anni. L’Italia però, come sempre, mostra poco interesse per chi come loro vanta idee talmente avanguardiste da sembrare fuori ogni logica, e tutto quel che riesce a fare è inserirli in approssimativi programmi-contenitori di musica ed immagini, sicuramente utili per riempire i desolati palinsesti televisivi estivi o quelli delle ore notturne ma che con il mondo dei Krisma non hanno davvero nulla a che fare. Per fortuna c’è anche chi ha più coscienza riconoscendo loro quanto è dovuto: si tratta del veronese Joyello che, sulla sua Dischi Strambelly, pubblica “CHyberNation (A Tribute to Krisma)”, un vero album-tributo che rilegge molti dei brani del duo attraverso le rivisitazioni di altrettanto visionari artisti contemporanei. The Tempelhog, Adriano Canzian, Volvo Tapes, Loud Neighbor, Red Flag, Johnny Grieco, Cosmic Boilers feat. Andy (dei Bluvertigo), lo stesso Joyello ed altri rimettono in funzione i circuiti di brani leggendari come “Signorina”, “Black Silk Stocking”, “Mandoia”, “Vetra Platz” e “Fritz Cavallo”. Il progetto è scaricabile gratuitamente sulla pagina http://www.chybernation.4000.it: nel file di download si trova anche la copertina per auto-realizzarsi un fantastico doppio CD. Ciò perchè la Dischi Strambelly non ha scopo di lucro ma l’unico fine di condividere musica con tutti, elevandola dallo stato di semplice canzonetta usa e getta ad uno stadio più nobile e soprattutto artistico.