#150 -Il mix-cd di Sebo K

Mobilee, l’accreditata etichetta berlinese fondata da Anja Schneider e Ralf Kollmann, s’appresta ad inaugurare la serie dei mix-cd’s, formula che ormai sempre con più frequenza viene presa in considerazione dalle etichette europee di una certa influenza. Il compito di aprire il progetto denominato “Back Up” spetta a Sebo K, figura chiave della moderna scena musicale di Berlino, balzato agli onori della cronaca grazie a “Moved” col featuring di Prosumer e per la fortunata “Rancho Relaxo” prodotta insieme alla citata Schneider. Inizialmente attirato dalla house di Chicago e dalla techno di Detroit, Sebo K è dedito oggi ad un flusso minimalista spesso intriso di riferimenti e connessioni deep, un pò house ed un pò dub, portate in scena anche attraverso i progetti paralleli Pump Action, Soopa-Fi (Con Djama) e il recentissimo Strangelets in compagnia di Xaver Naudascher. Lo sbarco su Get Physical Music poi, mediante il “Transit E.p.”, porta il suo nome al cospetto di molti big names (Hell, Richie Hawtin) che scelgono i suoi pezzi per le proprie charts. Tutto questo clamoroso successo viene proiettato in “Back Up Vol. 1”, un intrigante tragitto in cui il tedesco si diverte nel miscelare, non sempre con precisione, lo stile che le platee europee dimostrano di amare maggiormente al momento. Ma nelle sue scelte si può ritrovare anche qualche frecciata di house americana trapiantata nei beats scricchiolanti tedeschi: è il caso di “Just A Track” di Efdemin, “Seventh Wave” di Jimpster, “Got The Strings” di Ray Valioso e “The Sun Can’t Compare” del mitico Larry Heard che, come di consueto, fa rivivere le stramberie della rediviva acid-house. Transizioni post-house e micro-techno poi coloriscono la seconda parte del mix-cd grazie alle presenze di GummiHz, Minilogue e Kevin Gorman. Tocco afro e latino con “Hay Consuelo” di Pier Bucci (il remix è di Samim) e vagheggiamenti house-trance su “Timbuktu” di Ferrer & Sydenham Inc. rivisitata dai richiestissimi Âme.

-Aa.Vv. “Maiden Voyage” (Compost): selezionata da Rainer Trüby, Theo Thoennesen e Roland Appel, la raccolta “Maiden Voyage” riporta in luce il soul, il boogie, il jazz e la disco. Da Nohelani Cyprianos a Roy Ayers, da Norman Connors a Xavier per raggiungere la mitica “Georgy Porgy” di Toto e il flusso danzereccio di High Energy estrapolata dall’immenso catalogo Motown. Ma l’apice arriva quando suonano “Tenderness” di Diana Ross, “I Want You Love” di James Mason, “Love You Anyway” dei Cameo e l’epica “I Want To Thank You” di Alicia Myers, una delle hits che l’indimenticato Larry Levan promosse al leggendario Paradise Garage di New York. Un cd per sognare e ricordare i bei tempi che furono (quelli del Loft, dello Studio 54 e del citato Paradise Garage), gli stessi che Compost si prefigge di rammentare spesso attraverso la propria produzione.

-The Free Electric Band “Hello Sweat” (Elektrotribe): un cowboy, uno scienziato ed un motociclista: queste le poco delineate figure che si muovono dietro le quinte del progetto rilevato dalla Elektrotribe. La loro musica è un composto alchemico di techno e micro dub, a volte raschiata da avvicendamenti old-school e in altre da quelli progressive. Basslines dai disegni decisamente particolari ed accattivanti figurano in tracce come “Airline” e “Bashy” ed utilissima per le piste più trendy è “Moto GP”. A concludere il remix della citata “Airline” realizzato dai campani Lucio & Pep sulla base di una saltellante tech-house tagliata vicendevolmente da graffianti linee di synths in chiave rave. Massive !

-Max Durante “Human Turntable 2” (Truckstop 76th): i più attenti lo ricordano per una serie di prestigiose collaborazioni, prima su tutte quella con Anthony Rother con cui fondò il progetto Netzwerk Europa e poi quella coi Tuxedomoon per cui ha co-prodotto l’album “Half Mute” finito su International Deejay Gigolo. Ora Max Durante incide il prosieguo di “Human Turntable” (il primo uscì sull’ormai ibernata Plasmek nel 2001) che fa da contenitore ad una serie di programmazioni dal risvolto ossessivo e lancinante come “Net Generation” che svolazza su tappeti industrial e “Synthetic Human” lasciata in balia di tetre atmosfere. Grazie ad “Electrotech” il romano rinnova il sodalizio artistico col mitico Keith Tucker degli Aux 88 col quale aveva già lavorato sull’inglese Electrix: a venirne fuori è un ottimo mix tra electro e techno di Detroit dominato dal loop e da suggestive aperture deep.

-Z-Bomb “Keeper Of The Cheese” (Bunker): il nome di Z-Bomb apparve già qualche anno fa su una misteriosa label omonima caduta poi nell’oblio. Il silenzio viene rotto oggi dal nuovo Bunker, scurissimo come i precedenti e fondamentalmente intarsiato di industrial-techno. Sul lato a ci si immerge in una sporca booty-electro sincopata che ricorda certe (vecchie) cose di Murder Capital e del primo Zombie Nation (che la Z centri qualcosa ?) amante delle strutture ritmiche più sbilenche. Poi i battiti rallentano e si giunge ad un costrutto più spiritato con la beatbox che ne segna il suo meccanico incedere. Il lato b è dedicato agli anni novanta dai quali ritorna una struttura hardcore-rave ideale per i nostalgici.

-Davide Calì “Dialog Box” (Laboraudio): di Davide Calì si ricorda una corposa discografia lievitata sin dai primi anni novanta su labels come Subway, Mammuth, Spectra ed altre. Dopo l’avventura negli AirKraftVision si lancia a capofitto nel segmento minimal producendo per la Karloff di Falko Broksieper che gli apre le porte del mercato tedesco poi conquistato grazie alla propria Equilibria. E’ sull’onda di questi segmenti scricchiolanti e sibilanti che l’autore produce un nuovo album destinato al mercato digitale ed edificato essenzialmente su un modaiolo mix di glitchy e microdeep. Oltre a tools che macinano effetti e grooves roteanti potrete imbattervi anche in due lunghi viaggi di matrice ambient, “Install” e “Fossa Di Nares”. Fluttuante.

-Traxx feat. Legowelt/Leroy & The Black Diaspora “MTT Inversion/Be Somebody” (Crème Organization): di questo Crème se ne parla già da un bel pò di tempo e finalmente la data di uscita pare arrivata. Su “MTT Inversion” non ci sarebbe molto da dire giacchè si tratta di un pezzo che già conosciamo vista la presenza in “Collision Between Us And The Damned” (International Deejay Gigolo, 2006) e che ha rivelato la passione che Danny ‘Legowelt’ Wolfers condivide con Melvin ‘Traxx’ Oliphant per la jackin’ house. Sul lato opposto invece quel “Be Somebody”, un tool acid-house e niente di più. Crème si adopera per riportare in vita la scena di Chicago dopo 20 anni.

-Aa.Vv. “Tractorclan” (Tractorecords): finalmente, dopo oltre un anno di gestazione, la nuova raccolta di Tractor è pronta. Presentata in anteprima da Francesco Zappalà durante la seconda edizione del Gemma Contest di Roma, “Tractorclan” nasce con l’intento di riunire una serie di tracce che possano testimoniare la vastità della scena elettronica contemporanea, non legata con esasperazione al trends del momento ma variegata al punto giusto da permettere un’avventura anche all’amante del suono retro. Dall’emergente Irimias al polacco Marcin Czubala, dal francese Danton Eeprom al nipponico Mutron sino ai tedeschi Gunne e Markus Lange passando per Joy Kitikonti e la potente “2U”, Francesco Zappalà con la grintosa “Confusion” e Dj Gio MC-505 prima con una strana alchimia electro-trance (“Galaxo”) e poi coi remix della scabrosa “Miss Fellatio” e della rombante “Stroboscopic Life” realizzati rispettivamente dall’amico Francesco Passantino e dallo svedese Jor-El, scoperto da Dj Hell e portato alla ribalta dalla sua International Deejay Gigolo un paio di anni fa.

-Silicon Scally “Bioroid” (Satamile): lievemente diverso dal precedente “Dark Matter”, “Bioroid” profuma di deep-electro, sequenzata su rigonfiamenti sci-fi e ritmiche break. Ascoltando “Population III” si potrebbero avvertire delle assonanze con la produzione anfibia dei Drexciya mentre in “Nucleon” il tutto si riduce in una sorta di big-beat rarefatto e portato su frequenze metalliche. Che dire poi di “Paradigm”, un fine intreccio di materie gassose e ferraglie da alieni e di “Encapsulate” che si sposta su un lato più weird che tanto ricorda la produzione dei finnici Imatran Voima. Finlow è un amante dell’electro e ce lo fa capire programmando tracce come “Interflection” e “Rendered” mentre con la più rarefatta “Moment” ci trasporta sulle ali di una sorta di ambient glorificato dal ritmo.

-Roland Bone “Active Agent” (Harthouse Mannheim): dopo il successo di “Electronic Injection” Roland Bone si cala nuovamente nei panni del selezionatore e mixatore curando una nuova raccolta. “Active Agent” rappresenta il frenetico mix tra techno, house ed electro ridotto ai minimi termini e depurato della musicalità che un tempo contraddistigueva la branca teutonica. Melodie appena sbozzate e raschiate continuamente da effetti infatti coloriscono in lungo e largo la collection in cui Bone raduna nomi noti e meno (David K, John Selway, Gui Boratto, Zoo Brazil, Der Dritte Raum, Phil Kieran, ADJD, Hardfloor, Axel Bartsch, Paul Nazca, Tom Wax & Boris Alexander, Spicelab, Alex Flatner & Anderson Noise, Billy Delassandro). Potrete optare per la versione in cd (mixata) o per la vinilica (due doppi mix venduti separatamente).

-Maxime Dangles “Plane E.p.” (Scandium): apparizioni su Kompakt Extra (si divide lo Speicher 39 con Davidovitch) e K2 hanno aiutato il giovane Dangles ad approdare sulla Scandium di Paul Nazca ed André Dalcan. “Plane” è un pezzo che racchiude molti riferimenti alla musica degli anni novanta ed in particolar modo mostra un legame con la trance belga ricordata da un’insistente parte suonata alle tastiere ed una serie di tappeti che avvolgono il tutto con grande maestria. La morbidezza incontra un raffreddamento col remix del citato Paul Nazca che ne enfatizza i ritmi pur non disperdendone l’anima trance, ora descritta meglio come una scalata tonale verso l’alto, una sorta di apertura cilindrica che dal centro della Terra tende all’azzurro del cielo.

-Apparat “Walls” (Shitkatapult): lanciata dall’album “Orchestra Of Bubbles” firmato con Ellen Allien, la musica di Sascha Ring trafigge gli stereotipi e le banalità con una ricerca che oltrepassa abbondantemente i limiti della dance. Con questo emozionante lavoro il tedesco ci mette di fronte a vere e proprie canzoni contornate da suoni moderni (“Hailin From The Edge”) ma non si possono certo dimenticare le escursioni nei mondi sotterranei (“Useless Information”) e nella più impavida astrazione (“Limelight”). Con “Holdon”, “Headup” ed “Over And Over” il musicista si lega alla calda voce di Raz Ohara e “Fractales” (Part 1 e 2) non fa altro che ricordare le bolle del citato album prodotto con la Allien. Con “Birds” si studiano i rumori, “Arcadia” e “You Don’t Know Me” rappresentano il pop del domani, una sorta di forma astratta che acquista forme più delineate solo quando è il sospensione nell’aria trasportata dai venti che spirano ad alte quote.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

Giosuè Impellizzeri

Giornalista musicale, consulente per eventi, reporter per festival internazionali, produttore discografico, A&R e promoter per una label, autore della colonna sonora di un videogame, autore di un libro dedicato alla Dance anni Novanta, selezionatore e redattore di shows radiofonici, Dottore in Beni Culturali: tutto in uno. Giosuè Impellizzeri da un lato, DJ Gio MC-505 dall'altro. Le prime recensioni appaiono su una fanzine, nel 1996. Dopo quattro anni inizia il viaggio che si sviluppa su testate cartacee e sul web (TheDanceWeb, Cubase, Trend Discotec, DiscoiD, Radio Italia Network, TechnoDisco, Jay Culture, Soundz, Disc-Jockey.it, Basebog, La Nuit, Jocks Mag, AmPm Magazine). Ogni anno dà vita ad oltre seicento pubblicazioni, tra articoli, recensioni ed interviste realizzate in ogni angolo del pianeta. Tutto ciò gli vale la nomina, da parte di altri esponenti del settore, di 'techno giornalista', rientrando tra i pionieri italiani del giornalismo musicale sul web. Nel 2002 fa ingresso nel circolo dei DJs che si esibiscono in Orgasmatron, contenitore musicale di Radio Italia Network, proponendo per primo in un network italiano appartenente alla fascia del mainstream un certo tipo di Electro, imparentata con la Disco, il Synth Pop e la Techno. Nel medesimo periodo conduce, per la stessa emittente e in particolare per il programma di Tony H e Lady Helena, la rubrica TGH in veste di inviato speciale alla ricerca di novità musicali provenienti da tutto il mondo. Per quel che concerne la sfera della produzione discografica, dopo le demo tracks realizzate nella seconda metà degli anni Novanta, incide il primo EP tra 2001 e 2002, "Android's Society", che contiene "Commodore Generation", remixata dai finlandesi Ural 13 Diktators, finita nella top-ten dei più suonati sulle passerelle di moda milanesi e supportata da nomi importanti tra cui Tampopo, David Carretta, Vitalic, Capri, DJ Hell e Romina Cohn. La storia continua con altre esperienze, vissute prima tra le mura della H*Plus di Tony H ("Tameshi Wari EP" e "Superstar Heroes EP") e poi tra le fila delle tedesche Vokuhila ("Engel Und Teufel EP", con "El Diablero" remixato dagli Hong Kong Counterfeit e Maxx Klaxon), 38db Tonsportgruppe ("Borneo EP", col remix Electro Disco di Chris Kalera) e della slovena Fargo (col rombante "Technomotor EP"). Dal 2005 al 2008 affianca Francesco Passantino e Francesco Zappalà nella conduzione della Tractorecords e della Laboraudio, digital-label concepita come laboratorio di musica finalizzata alla valorizzazione di artisti appartenenti al sottobosco creativo. Poi collabora col bolognese Wawashi DJ (oggi nel chiacchierato progetto Hard Ton) per "Gary Gay", si lascia remixare dallo svedese Joel 'Jor-El' Alter ("Stroboscopic Life"), partecipa al "The Church Of Pippi Langstrumpf" su Dischi Bellini e viene invitato dall'etichetta berlinese Das Drehmoment a prendere parte al progetto "Rückwärts Im Uhrzeigersinn" insieme ad altri artisti di spessore internazionale tra cui Kalson, Replicant, Makina Girgir, Starcluster e Polygamy Boys. Nel 2010, dopo nuove esperienze discografiche ("Gaucho", su Disco Volante Recordings, coi remix di Gabe Catanzaro, Hard Ton, Valyom & Karada, Midnight Express e Bangkok Impact, e "The World In A Pocket EP", su Prodamkey/Analog Dust, avvalorato dalle versioni di -=UHU=-, Alek Stark, Downrocks, Snuff Crew, Gesloten Cirkel e Metacid), diventa free lance per DJ Mag Italia, versione italiana della celeberrima testata editoriale inglese dedicata alla musica elettronica e alla DJculture. In parallelo fonda, con l'amico Mr. Technium, la Sauroid, etichetta che si propone come punto di raccordo e diffusione di diversi stili tra cui Acid House, Italo Disco, Electro, Nu Rave e Chiptune.

Lascia un commento