Martijn Hoogendijk è il vero nome di Alden Tyrell, produttore che ormai da anni infiamma la scena underground olandese sempre più spesso contraddistinta da un netto ritorno alle sonorità italo-disco degli anni ’80. Attivo anche con diversi pseudonimi come A Visitor From Another Meaning, Partisan Midi, E.O.G., Frustrated Figures ed Ardathbey, Tyrell vanta una ricca discografia contraddistinta da gemme come "Love Explosion", "Phaze Me", "Digger" e la fortunatissimo "Disco Lunar Module" entrata anche nelle grazie di Miss Kittin, Tiga, Sven Väth e Dave Clarke che l’ha recentemente inserita nella sua compilation "World Service 2" sull’inglese Resist Music. Attivissimo anche come remixer (tra i tanti pezzi sui quali ha messo le mani negli ultimi anni il celeberrimo "Space Invaders Are Smoking Grass" di I-F, "Taking Care Of Business" di Quick & Brite, "Whore Of The Floor" di The Parallax Corporation, "Radio Jolly" dei romani Jolly Music ai quali s’aggiunge la recente collaborazione con Like A Tim per la traccia "Gangster Boogie") Alden Tyrell è oggi uno dei nomi più contesi della scena electro europea anche per i suoi vivaci e creativi live-acts che lasciano sempre ottimi ricordi nelle orecchie di chi ascolta.
Ciao Alden. Finalmente riesco a portarti, seppur virtualmente, in Italia. Parliamo del tuo passato e del primo avvicinamento alla musica elettronica.
"Ciao Giosuè !! Non ricordo con molta precisione il momento in cui m’interessai alla musica. Sicuramente avvenne con l’uscita dei primi dischi realizzati coi sintetizzatori e che riuscivo ad ascoltare per radio, in primis quelli di Jean-Michel Jarre. Anche in tv si potevano ascoltare alcuni esperimenti musicali come tracce di pura sci-fi. Quando avevo circa 12 anni conobbi un ragazzo che, come me, si stava appassionando a questo mondo e così, in breve, acquistai il primo sintetizzatore per iniziare a strimpellare musica"
Molti definiscono il tuo sound con la dicitura ‘electronic-disko’. Sei d’accordo ??
"Si, credo che questa sia la dicitura più appropriata per descrivere la mia musica"
La tua discografia è molto ricca: qual’è il disco al quale sei affezionato in maniera particolare ??
"Sicuramente "Love Explosion", uno dei pezzi che mi ha portato più fortuna e che rappresenta la mia spontaneità dinanzi alle macchine di uno studio di registrazione. Diciamo che in ogni pezzo che faccio cerco di racchiudere il mio entusiasmo per poterlo rendere più magico"
So che attualmente stai lavorando al tuo primo album. Puoi anticiparci qualcosa in via del tutto esclusiva ??
"In realtà non si tratta di un vero album ma di una sorta di compilation che racchiuderà alcuni pezzi inediti e versioni mai pubblicate di tracce uscite in precedenza. Tra queste ci sarà la già citata "Love Explosion" che ho rielaborato aggiungendo dei vocals realizzati dal mio amico italiano Fred Ventura"
Hai mai pensato di fondare una label tutta tua ??
"Si, ti confido che a volte ci penso ma attualmente non sento l’esigenza di fare questo importante passo che richiede investimenti economici e molte energie. Forse questo accade perchè mi trovo benissimo lavorando con labels come Clone e Viewlexx"
Poco fa parlavi di Fred Ventura. Oltre a lui conosci qualcun’altro della scena musicale italiana ??
"No, sfortunatamente non ho molti contatti con l’attuale scena del tuo Paese. Conosco qualcuno come Marco Passarani, Francisco, i ragazzi della Pigna Records, Alexander Robotnick … Mi piacevano molto le produzioni italiane risalenti ai primi anni ’80, quelli che seguivano la cosiddetta ‘italo-disco’, un movimento immortale a mio avviso"
Allargando lo sguardo all’Europa invece, chi segnaleresti per qualche merito particolare ??
"Non saprei essere molto preciso perchè non seguo costantemente il mercato musicale. Le mie impressioni derivano dalle gigs che realizzo nei clubs di tutta l’Europa. Molto spesso trovo che i dj’s si stiano soffermando troppo sui loops e sui classici technobeats. A volte sento parlare di ‘electro’ solo perchè certi dischi includono movimenti sincopati … Comunque mi sento di farti i nomi dei miei artisti preferiti come Autechre, Legowelt, Putsch ’79, Unit 4, Dexter ed Orgue Electronique. Questi autori riescono sempre ad impressionarmi positivamente coi loro lavori. Ah dimenticavo: da tenere a portata d’orecchio sono anche le releases della romana Pigna Records che sicuramente tu conoscerai bene"
Attualmente pare che i suoni retro stiano vivendo un periodo florido all’interno delle produzioni discografiche europee. Credi che sia questa la strada da seguire in futuro ??
"Credo che molta della ‘nuova’ musica si stia realizzando facendo leva su elementi del passato. Ritengo però che il fine di un buon musicista non sia quello di creare qualcosa di già sentito bensì di forgiare musica mai ascoltata prima d’ora. Poi, naturalmente, ognuno è libero di produrre ed ascoltare cosa desidera. Per noi di Clone l’electro-disco è tornata da un pezzo perchè abbiamo sempre amato i vecchi suoni che riportiamo in auge attraverso datati equipment analogici. Sono del parere che solo bands come Autechre stiano creando qualcosa di completamente nuovo e mai sentito. La loro trippy-music lascerebbe spiazzato chiunque"
Molti sostengono che, dopo un evidente ritorno all’acid house, si stia per passare anche alla chicago-house degli anni ’80.
"Si si, confermo. Negli ultimi mesi ho notato che sono sempre di più i dj’s che sono tornati a suonare la storica chicago-house oltre a quelli che hanno tirato fuori da polverosi ripostigli le loro Tb-303. Ma tutto ciò lo considero una sorta di ‘revival’ ;o)"
Preferisci il vinile al cd ??
"Sicuramente. Il vinile è più bello da guardare, suona meglio e nel complesso è un supporto al quale non potrei mai rinunciare. Il pregio fondamentale del cd è la facilità nel trasporto"
Parliamo delle tue live-performances.
"A volte possono risultare divertenti, altre volte noiose. A giudicare è sempre e solo il pubblico ;o)"
Hai la possibilità di suonare in svariati Paesi del mondo. Dove hai trovato il pubblico più ricettivo al tuo sound ??
"Mmm … spesso le migliori situazioni le ho trovate nei piccoli clubs frequentati da gente competente ed esperta ma non posso certamente dimenticare i grandi locali che mi hanno lasciato splendidi ricordi. Fondamentalmente il pubblico belga ed inglese è quello che mi ha entusiasmato maggiormente"
Analogico e digitale: dove va la tua preferenza ??
"Credo che utilizzare bene entrambi fornisca ottimi vantaggi. L’analogico sicuramente per un suono più corposo e perchè toccare cursori e manopole lascia maggior spazio all’improvvisazione . Il digitale invece ti offre vie più semplici per editare i loops, per utilizzare svariati plug-ins, registrare in multitraccia etc etc. Quello che consiglio è di utilizzare i migliori elementi di entrambi i ‘mondi’ tecnologici"
Abbiamo finito: lascia un messaggio agli amici di Technodisco.
"Grazie a te Giosuè per avermi dato la possibilità di parlare all’Italia e grazie agli italiani per aver inventato l’italo-disco. Alden Tyrell"