ELECTRONIC DIARY #031 [28-11-2004]

L’intro di questa settimana è dedicato ad un artista che, nonostante sia musicalmente lontano dal sound trattato in Electronic Diary, ha dato molto al panorama internazionale. Mi riferisco a Russell Jones, conosciuto in tutto il mondo come Ol’ Dirty Bastard, che è spirato due settimane fa nel suo studio di registrazione a New York, a soli 35 anni. Fondatore della Roc-A-Fella Records, il rapper è stato la mente della band Wu-Tang-Clan, poi abbandonata per intraprendere una esaltante carriera da solista. Vincitore di un Grammy nel 1998, anno in cui duettò con Pras Michel dei Fugees per il popolare tormentone estivo "Ghetto Superstar", Jones lascia il mondo dell’hip-hop (e della musica in generale) con l’amaro in bocca. Questa puntata di Electronic Diary è dedicata a lui.

-DJ RUPTURE "Special Gunpowder" (Tigerbeat 6-Very Friendly): primo lp per l’artista capace di creare un nuovo genere musicale, l’urban-sound, nato mediante l’unione di stili disparati quali raggamuffin, punk, indietronic, jungle, hip-hop e techno. Lo stile multiculturale (le liriche sono in inglese, francese e spagnolo) sostiene poi quella sensibile creatività che proviene quasi sempre da labels underground e sperimentali come la Tigerbeat 6. Alternativo per eccellenza.

-INFECTED MUSHROOM "Im The Supervisor" (YoYo Records): quinto album per gli israeliani Erez Aizen e Amit Duvdevani, capaci di cavalcare (ancora) l’onda della trance music nonostante il fenomeno sia vistosamente calato negli ultimi tempi a causa di una forte inflazione. La velocità di crociera spazia (con grazia) dai 145 ai 120 bpm e ci fa assaporare un lato della trance che ancora non conoscevamo. Incluso un adesivo ed un simpatico mini-poster.

-THE IDIOTS "Techno Monster" (Sex On Wax Recordings): balzata agli onori della cronaca la scorsa primavera con la cover di "Small Town Boy" ad opera degli O.R.N., la label britannica torna con una doppietta di tracce molto differenti tra loro. La main, "Techno Monster", è contraddistinta da intelaiatura tech-house e scenari dark-techno mentre "Cold" punta più sulla deep-progressive tirando in ballo alcuni suoni della deceduta speed-garage.

-MIKE DUST vs BORIS S. "Killaz From Hell" (Killaz): da non confondere con la quasi omonima Kiddaz.Fm, la Killaz torna col suo #003, ancora aderente alla cultura dell’hard-techno. Grooves infuocati sono coloriti da aperture di cutoff-resonance frenetiche con le quali il suono stride e si assottiglia sempre più. Il vinile ha già trovato ‘alloggio’ nei flight-cases di Marco Remus, Dj Rush, Dj Amok e Robert Natus.

-FIXMER-MCCARTHY "Freefall/Through A Screen" -the remixes- (promotional): non cercatelo nei negozi perchè non lo troverete. Si tratta infatti di una Special Edition, distribuita in un numero esiguo di copie che, oltre a contenere le originali e i recenti remix di "Freefall" (firmati da The Hacker e Covenant), propone un’impeccabile rivisitazione di "Through A Screen" ad opera dei redivivi VNV Nation. Uscirà nel 2005 (forse).

-DJ T. vs FREESTYLE MAN "Beat The Street" (MoodMusic): trentesimo singolo per la MoodMusic che, con questa double a-side, segue l’attuale tendenza che miscela l’house music con suoni decisamente elettronici. In "Beat The Street" fanno anche capolino interessanti acid-lines che ripercorrono la storica strada dell’acid-house. "Acid Bath" invece è colorita da tribalismi bianchi e strumenti vintage della storica Tr-808. Pulsante ed efficace anche sulle piste italiane.

-AA.VV. "Ekspozicija Dve: Sindustry" (Explicit Musick/Matrix Musik): dopo il primo volume curato dall’americano Dj Rush è la volta del ‘tassello’ selezionato e mixato dal belga Marco Bailey. Dedicato al Sindustry, evento svoltosi pochi mesi fa a Divaca (Slovenia), il mix-cd è un concentrato di hard-groove derivata da tracce di Adam Jay, DK9, Mr. Sliff, Valentino Kanzyani, Deetron, Tom Hades, Oscar Mulero, Umek, Hardcell, Redhead, Misjah, Beyer-Dahlbäck ed altri miti della techno internazionale.

-JEFF BENNETT & KRIECE "1986 Davis Cup E.p." (Eukahouse): dedicato alla finale di tennis giocata tra Australia e Francia, l’e.p. del polacco (ma svedese d’adozione) Bennett e del bravo Peter Elliott riflette una visione modernista dell’house-music, mai banale e sempre vivacemente colorita da spunti derivati da altri generi musicali. Entrambe le tracce sono strette in una sorta di guaina variopinta, molto primaverile e solare. Un voto alto quindi per la Eukahouse, ‘sorellina’ della più agitata Eukatech fondata dall’italiano (ma ormai residente da anni in Inghilterra) Marco Lenzi.

-FRANCISCO "Esplanada 97" (Nature): è uno tra i pochi italiani che è riuscito a farsi strada nell’irto panorama internazionale a suon di ottimi e.p. puntualmente presi poco in considerazione nel nostro bel Paese. Così Francesco De Bellis, prima con Mat 101 e Jolly Music ed ora come Francisco e Mr. Cisco, spazza via qualunque critica con un pezzo candidato a fare crossover. Stupendo.

-DIRT CREW "What You Want" (Dirt Crew Recordings): quella che sembrava un’avventura effimera nata in mezzo a mille altre che rimangono nell’anonimato è invece emersa a tal punto da fondare una label. E’ proprio questa la storia di Peter Gijselaers alias Break 3000 e Felix B. Eder alias James Flavour, ormai inseparabili nel progetto Dirt Crew ancora legato alla chicago-house e a suoni provenienti dal ghetto-tech anglosassone. Semplice e per questo efficace.

-SLABB "Instead" (Relax Beat): scoperto grazie alla segnalazione di un amico (thx Vertigo !!), "Instead" rappresenta il #005 della Relax Beat, interessante piattaforma tedesca dedita alla disco e all’electro. In questo pezzo infatti si riscoprono affascinanti sonorità techno-pop del passato intersecate al modernariato proveniente da patches maggiormente elaborate. Superlativo il Lo-Tech Mix ad opera di T & J in puro 8 bit-style.

-JIRI HÖNES & LUKE EARGOGGLE "E.p." (Heckengäu): la piccola label indipendente nata nel ’99 manda alle stampe un 7" firmato dal tedesco Hönes e lo svedese Eargoggle. Le quattro tracce si poggiano su atmosfere robotiche e piene di futurismo che oggi in davvero pochi riescono ad apprezzare. L’esiguo numero di copie disponibili dovrebbe spronarvi a cercarlo al più presto. Underground music for underground people.

-KILO "Augarten" (Onitor): lo pseudonimo cela i viennesi Florian Bogner e Markus Urban, autori di un autentico concentrato di electronica-experimental che segue la scia del minimal-beats, suoni abstract, atmosfere organiche, ritmi monotoni e cacofonici spesso intervallati da chitarre acustiche che regalano al tutto una parvenza di soundtrack. Si tratta di canzoni decontestualizzate permeate di sperimentalismo e voglia di andare oltre la soglia del conosciuto e del ‘già sentito’.

-GABRIEL ANANDA "Tai Nasha No Karosha" (Karmarouge): per il suo album di debutto Ananda ha voluto ‘assemblare’ house e techno non lasciando da parte il sound di Detroit. Così alle nostre orecchie si presenta un costrutto singolare che, dal groovy-tech si muove verso una curiosa micro-funky-house sino a tangere lo slow-electronic-pop. Un sound acrobatico e paragonabile ad un’opera scultorea moderna non apprezzata dalla massa ma fulminante per i più attenti.

-VANGUARD "1 Bit Bass" (Frisbee Tracks): forti del clamoroso successo raccolto nel 2003 con "Flash", i Vanguard (alias Axel Bartsch & Asem Shama) presentano il loro primo album che spazia tra l’electro e la techno. Dalle chitarre indiavolate di "Pornworld" ed "Electric" si passa all’electro-techno da assalto di "Keep Movin’" e "1 Bit Bass" sino a toccare l’electro (intesa nella sua formula originaria) fornita da "Zufunftmusik" e "Stay Connected". Lo troverete su doppio vinile (dal 29 novembre) e su cd attendendo però il prossimo 31 gennaio.

Electric greetz

DJ GIO MC-505

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