Nella lunga notte di San Silvestro al Tresor, ho avuto il piacere di sentire suonare Gabriel Ananda, DJ e produttore della Karmarouge……Un live set molto bello, basato su un sound che incontra diverse sfumature, da una techno abbastanza carica sino a produzioni piu houseggianti. Direttamente dal Tresor alle pagine di Technodisco.it e’ qui con noi Ananda che è pronto a soddisfare le nostre curiosità !
Ciao Gabriel e benvenuto sul nostro portale !!! Incominciamo col chiederti come sei cresciuto musicalmente e quando hai incominciato ad avvicinarti alla musica elettronica. Ti sei ispirato a qualcuno?
Dopo un�intensiva fase da bambino tra rock, pop e grunge, mi affascinai in età giovanile al mondo dei raves e della musica techno e trance. Nel 1995 sentii suonare Sven Väth per la prima volta. Quella fu la scintilla che mi permise di fare ciò che faccio oggi: techno.
Ti esibisci spesso con dei live set: preferisci più un live set o un DJ set? Cosa ti dà più soddisfazione?
I miei gusti cambiano sempre tra un live o un DJ set: una volta live, un’altra DJ set. Poiché non devo concentrarmi ogni secondo nel djing, la soddisfazione nei party ( che risiede nell’interazione con il pubblico) e’ maggiore quando faccio un live.
Hai avuto l’onore di suonare al Tresor nella notte di capodanno: che idea ti sei fatto di questo club?
Sono innamorato del Tresor perché ho molti ricordi legati a questo locale. Probabilmente non esistono altri club con così tanta cultura techno. Chiunque tra i big ha suonato là . Nel Tresor vengono suonati senza problemi dalla acid più dura sino alla deep house più morbida.
Fai parte della Karmarouge insieme con Alex Multhaup, Märtini Brös ed altri: come sta procedendo? Sono state soddisfatte le vostre aspettative? Nuovi progetti per il 2005?
A dire il vero la Karmarouge è l’etichetta di Tom Weecks, Alex Multhaup e Peter Brauweiler. Alex è il fondatore dell’etichetta e A&R, Tom il responsabile per i promo, etc…Peter si occupa degli affari finanziari. Io sono in tutto ciò l’artista principale e amico della label. Siamo arrivati alla decima pubblicazione con il mio album “Tai nasha no karosha” e possiamo dire che le cose stanno andando molto bene. Attualmente stiamo lavorando ad un progetto per una sublabel in modo da ridurre i costi di produzioni al minimo, riuscendo così ad ottenere un prezzo di mercato economico e ridurre il rischio di perdite di denaro.
Quali sono gli artisti che al giorni d’oggi preferisci di più?
Più si è nel settore e più si diventa selettivi nelle proprie scelte. I miei favoriti in questi tempi sono Matthew Johnson, la Border Community, Dominik Eulberg, Frank Martiniq e Metope. Inoltre con Dominik e Metope ogni tanto ci suono insieme. Ultimo ma non per questo meno importante, suono con molto piacere in compagnia di Alex Multhaup�ci conosciamo da quasi dieci anni e ci completiamo musicalmente sempre al massimo.
Cosa ne pensi della techno made in Italy?
Devo ammettere che non conosco molte cose dei produttori italiani. Apprezzo molto Marco Carola
e il suo ambiente. Io non ho mai suonato in Italia, forse in futuro suonerò a Napoli e poi potrò dirvi di più in merito. 🙂
Hai già suonato in diversi posti d’Europa: quale club ti ha impressionato di più? Quale serata vorresti rifare di nuovo?
Amo senza dubbi il Panoramabar e il Tresor, entrambi di Berlino, anche se i miei party preferiti hanno preso luogo quasi sempre nelle piccole città , nei club piccoli e sconosciuti. Il pubblico delle grandi città segue spesso solo la moda che lo circonda. Nei piccoli centri è più facile catturare le persone, posso rischiare qualcosa e raccontare storie…questo è più difficile nei grandi club.
Abbiamo letto in merito al tuo album, uscito a Dicembre, “Tai nasha no karosha”…vorresti descriverlo? Il titolo contiene un significato particolare?
Il titolo è il saluto vulcano “Vai a lungo e con successo”. Per me è al tempo stesso un motto di vita ma anche un addio. Ho dovuto dare l’addio durante la fase produttiva dell’album a molte belle cose, persone e idee. L’album dovrebbe dare energia. Alcuni pezzi hanno semplicemente il messaggio : La vita fa cagare, ma ciononostante vado avanti con tutte le mie forze.
L’ultima domanda riguarda Internet: oggi ha assunto un� importanza molto profonda e ciò influenza anche musica e artisti a volte creando problemi (come il Peer to Peer) altre volte dando vantaggi…Cosa ne pensi? Credi ci possa essere una soluzione per far si che la musica non scompaia?
Per me il P2P ( Peer to Peer ) è un problema minore. Al contrario visto che i vinili sono una fonte di guadagno decisamente scarsa, un produttore techno vive quasi solamente dal suonare. Se i miei pezzi raggiungono una grande massa attraverso Internet, significa per me pubblicità e quindi più serate. Il problema del mercato musicale secondo me, risiede più nella copiatura dei CD. Questo almeno ha rovinato completamente il settore pop. I djs ovvero i maggiori acquirenti nel settore techno, continuano a comprare vinili.
Anche io, utilizzando il Final Scratch, devo comprare vinili per essere aggiornato. Nei motori di ricerca P2P non si trova la roba nuova. Penso che in futuro ci saranno siti fornitori attraverso i quali si potrà ricevere musica a basso prezzo: una grande parte di questi soldi andranno direttamente al produttore, come prima non e’ mai stato, e i costi di produzione dei dischi andranno a cadere, anche se sarebbe un peccato perdere il vinile.
E siamo arrivati alla fine! Vogliamo ancora ringraziare Gabriel per la sua disponibilità !
A presto! Tai nasha no karosha! – Gabriel.
Un ringraziamento a Lea, per il suo fondamentale aiuto nel pubblicare questa invervista! 🙂