E’ emerso grazie a quel "The Fake" che nel 2002 aprì nella migliore delle maniere il catalogo della Dekathlon, etichetta fondata e diretta da Zombie Nation.
E’ l’americano My Robot Friend…
…esponente di un genere che prende le sembianze di pura electro-punk fatta di alte velocità, suoni elettronici e liriche riconducibili alla cultura punk di fine anni ’70. Autore di "Hot Action", album che tra qualche giorno vedrà ufficialmente la sua uscita in tutto il mondo, My Robot Friend ha fatto parlare di sè negli ultimi mesi grazie alla collaborazione stretta con Zombie Nation che gli ha affidato le parti vocali della sua "The Cut", estratta dal recente album "Absorber" e pubblicata anche in versione singolo con l’aggiunta di un funzionale remix ad opera del francese Filippo "Naughty" Moscatello. Di recente è trapelata la notizia riguardante la collaborazione tra My Robot Friend e i Pet Shop Boys: a gettare luce sulla vicenda sarà proprio l’artista che ci è venuto a trovare sulle pagine web di Technodisco.
Ciao Howard !! Finalmente anche tu su Technodisco !! La prima domanda è ormai di rito: quando hai deciso di avvicinarti alla musica elettronica ??
"Il primo disco che comprai coi miei risparmi fu "New Traditionalists" dei Devo. Il loro stile musicale, ricco di humor, filosofia ed estro, ha guidato i miei gusti sin dagli esordi"
Il tuo curioso pseudonimo invece da cosa deriva ??
"Diciamo che già da tempo mi piaceva farmi chiamare Your Robot Friend … gli amici poi mi hanno ribattezzato My Robot Friend. Tutto nacque dall’amore nei confronti dei robot che mi piacciono sin da bambino"
Il tuo stile invece come lo classificheresti ??
"La dicitura electro-punk credo sia quella che si addice meglio alle mie composizioni"
Il tuo primo e.p., "The Fake", fu pubblicato due anni fa su Dekathlon. Come è nato il contatto con l’emergente label diretta da Zombie Nation ??
"I rapporti con Zombie Nation sono stati sempre onesti e leali. Tempo fa venni a sapere che stava per lanciare la sua etichetta e che quindi cercava demo per eventuali produzioni da pubblicare. Gli mandai un cd con la mia musica che, sin dal primo momento, attirò la sua attenzione. A dire il vero nel 2002 ricevetti responsi positivi anche da altre etichette ma quello di Zombie Nation fu il migliore che poi mi ha spinto in modo decisivo ad accettare la proposta di entrare a far parte della Dekathlon Records"
Parliamo ancora di Zombie Nation che, per la sua traccia "The Cut" (estratta dal recente album "Absorber"), ha voluto interpellarti per preparare la relativa parte vocale. Come è nata questa interessante collaborazione ??
"Dobbiamo tornare un pò indietro nel tempo sino a quando Zombie Nation stava lavorando al suo album, per l’appunto "Absorber". Generalmente le sue tracce sono strumentali o contengono al massimo qualche vocal-sample ma in quel periodo gli venne l’idea di voler inserire qualche pezzo cantato. Così mi mandò una serie di tracce inedite e completamente strumentali dalle quali dovevo selezionarne una per poterci aggiungere le liriche. Scelsi quella che io stesso ho intitolato "The Cut", per i suoni utilizzati e per un break centrale davvero da brivido. Sono stati proprio i suoni taglienti a suggerirmi il titolo e le liriche da scrivere riguardanti le dita che non riescono mai a stare ferme … Il risultato è piaciuto così tanto anche a Zombie Nation tant’è che ha scelto la traccia come nuovo singolo estratto dall’album, poi remixata dal francese Filippo "Naughty" Moscatello e dai messicani Dj Chrisler e Sintoma. Mi è piaciuto moltissimo collaborare con lui e spero che in futuro questa esperienza si possa ripetere"
Vivi in America: com’è la scena musicale del tuo Paese ??
"Seguo molto la scena locale di artisti e musicisti ma spesso, grazie ad internet, riesco ad ‘incontrare’ anche nuovi amici e nuova musica che qui non è mai giunta. L’America è molto grande e quindi ha vasti scenari musicali ma ti confido che mi piace sempre di più entrare in contatto con amici di altri continenti, come te per esempio"
Dalla tua risposta deduco che avrai già avuto modo di conoscere la scena musicale europea …
"Ho avuto modo di conoscere l’Europa grazie alle serate svolte nel tuo continente. Ho suonato in ottimi clubs come Le Pulp in Francia, all’Homoelectric di Manchester e allo straordinario NagNagNag di Londra. Queste esperienze sono state grandiose e mi hanno lasciato ottimi ricordi. Ho avuto modo di conoscere anche alcuni dj’s europei e tutti mi sono sembrati eccezionali. In particolare cito Princess Julia e The Readers Wifes, i due nomi che mi sono rimasti più impressi. Parlando per linee generali invece, mi piacciono tutti quei dj’s che non pongono barriere musicali tra un genere e l’altro"
Con l’Italia invece che tipo di rapporti hai avuto ??
"Ad essere sincero, sinora non ho potuto apprezzare molta musica elettronica proveniente dall’Italia. Probabilmente non ho rivolto particolare attenzione agli artisti italiani di questi ultimi anni … I primi nomi che mi vengono in mente sono quelli di Alexander Robotnick, Benny Benassi e del grande Giorgio Moroder. Mi piacerebbe collaborare con qualche artista italiano … ad esempio come questo qui http://www.ernietheattorney.net/photos/my_kids/italianguyatthelouvre.html ;o)"
Una delle tue ultime produzioni, "Why Don’t You Call Me Back", è stata pubblicata sull’americana Proptronix mentre "Sex Machine" è andata a finire nella tracklist di "Robopop", la raccolta ideata dall’inglese Macondo. Cosa stai preparando in questo periodo ??
"Due mie tracce sono finite in "Sportler Of The Year", la compilation uscita qualche mese fa su Dekathlon. Presenzio anche nella raccolta "You Are Here" edita dalla Soundslike, l’eclettica label fondata da Matthew Herbert. E’ previsto anche un mio nuovo singolo che si chiamerà "Walking Jewish" che finirà su una nuova etichetta inglese. Ma sicuramente il progetto più grosso del momento è quello che riguarda "Hot Action", il mio primo album che sta per uscire sulla Proptronix di San Francisco. Lo troverete anche in Europa grazie alla distribuzione della Kompakt di Michael Mayer.
Se non erro, "Hot Action" è già stato disponibile, tempo addietro, sul tuo sito.
"Certo, confermo. E’ stato possibile acquistare l’album "Hot Action" solo ed esclusivamente attraverso il mio sito internet. L’uscita ufficiale invece avverrà tra qualche giorno su Proptronix Records. E’ un lavoro particolare che ingloba in sè generi musicali disparati. Sinora ho ricevuto ottimi responsi da coloro che lo hanno ascoltato in anteprima e per questo ne sono molto felice"
Risale a qualche mese fa la notizia di una tua collaborazione con i Pet Shop Boys. La notizia è attendibile ??
"Tempo fa scrissi una canzone d’amore intitolata "We’re The Pet Shop Boys", apparsa su Y-Series (#004) stampata dall’etichetta tedesca L’Age D’Or. Nel testo ho affrontato la nostalgia che provavo nel riascoltare la musica datata prodotta dai Pet Shop Boys che ha sempre evocato in me bellissime emozioni. Per puro caso i Pet Shop Boys hanno ascoltato il pezzo e se ne sono completamente innamorati tanto che mi hanno chiesto il cd per suonarla in occasione di un importante party a New York nel quale si festeggiava il ritorno di Arthur Baker in America. Di lì a poco decisero di voler stampare il pezzo rielaborandolo secondo la loro ottica musicale. Credo che la loro versione sia di gran lunga più interessante e completa rispetto alla mia"
Voltiamo pagina e parliamo delle tue live-performances. Come sono strutturate ??
"Il mio live-show è abbastanza pazzo. Oltre ad ascoltare musica electro-punk, potreste imbattervi in pericolosi giochi fatti col fuoco che attornia la figura del robot"
Attualmente il mercato discografico vede un evidente calo delle vendite. A cosa si può attribuire il problema ??
"Non considero la mia musica una parte del "business" musicale. Non produco musica per soldi o per cercare popolarità ma solo perchè amo l’arte delle sette note. Inoltre ti confido che col progetto My Robot Friend spesso investo grosse somme di denaro che poi però non riesco a recuperare. Diciamo che il mio desiderio è quello di far ascoltare a più gente possibile la mia musica e di lasciare un contributo positivo al mondo. Se qualcuno ricorre al download dei miei pezzi non posso che esserne felice visto che spesso le distribuzioni non riescono ad arrivare dove vogliono. Sarebbe belissimo poter vivere solo con la mia musica ma per il momento non posso abbandonare il mio lavoro quotidiano (che non centra affatto con la musica) per dedicarmi solo a My Robot Friend"
Quando sei in studio preferisci utilizzare l’hardware o il software ??
"Riesco a trarre benefici da entrambi. Sarebbe impossibile creare la mia musica senza l’ausilio del computer e di software … Inoltre, al giorno d’oggi esistono dei programmi coi quali si riesce perfettamente a creare musica elettronica. Amo gli strumenti virtuali ma non dimentico certamente i cari analogici che regalano ancora forti emozioni. Ho sia una chitarra acustica che una elettrica, una tastiera, vari sintetizzatori e tonnellate di altri "giocattoli" coi quali plasmo il mio sound"
Caro Howard, siamo giunti al termine della nostra intervista. Lascia un messaggio rivolto agli amici di Technodisco.
"Saluto tutti quelli che trovano interessante il suono di My Robot Friend … un salutone anche a te Giosuè che mi supporti sin dal mio esordio discografico. It aint the meat. It’s the motion. My Robot Friend"