Bootleg: una parola che viene fuori dal vocabolario inglese che letteralmente indica il contrabbando. Il bootleg-record invece è la ‘registrazione pirata’ fatta in discoteca durante un dj-set a base di inediti e poi messi illegalmente in circolazione. Ma il termine ha subito delle varianti negli ultimi 15 anni. Infatti il ‘bootleg’ non rappresenta più solo la semplice registrazione ma anche una vera e propria creazione che trae spunto da composizioni preesistenti. La moda verso questa tipologia artistica (concedetemi tale espressione perchè creare un bootleg può sembrare facile ma non lo è) nacque tra le lande nebbiose inglesi agli inizi degli anni ’90 quando un produttore pensò di ingannare il tempo libero unendo un pezzo strumentale ad un’accappella ovvero la parte cantata di un’altra canzone. Nacque così una nuova composizione che traeva spunto da due precedenti che potevano anche non avere assolutamente nulla in comune ad eccezione del fatto che insieme suonassero bene. Negli anni a seguire il fenomeno dilagò in maniera spaventosa e molte case discografiche si diedero da fare coi propri avvocati per cercare di arginare il fenomeno. Nella maggior parte dei casi infatti il bootleg è illegale poichè privo di autorizzazioni da parte degli autori e/o delle case discografiche titolari del master. Oggi il bootleg continua a vivere grazie a white-labels monofacciata totalmente anonime che riescono a beffare le major facendo invece la felicità di tutti quelli in cerca di qualcosa di diverso e bizzarro per colorire i propri sets.
-G.PAL "1" (Swift Records): è il greco George Pallikaris alias G.Pal a selezionare e mixare i pezzi di questa compilation racchiusa in un simpatico package. Lo stile è progressive-deep-house derivato da pezzi di Nobody Girl, Koala, Filur, Micali, Filtherheadz e Pole Folder feat. Sandra Ferretti remixata dagli italianissimi M.A.S. Collective. Un’altra presenza italiana è quella dei liguri Niki B. & Christian E.F.F.E. con la viaggiosa "Eyes".
-IVO HINKEL "Literal Interpretation E.p." (Electric Delicate): un passato alle spalle fatto di musica psichedelica e progressive. Ora il tedesco incide un singolo da solista (dopo l’esperienza con Benno Ruhdorfer col quale fondò Kontrasequenz) fatto di una miscela acrobatica a base di electro-techno-dark-progressive. La mistura, sebbene abbastanza complicata, è ben riuscita.
-AA.VV. "On The Road Vol. 3" (Terminal M): è ancora la dj tedesca dai riccioli dorati a curare il progetto "On The Road" nato nel 2001. Due i cd’s nei quali Monika ha racchiuso il meglio del sound techno e minimal-electronic-house. Da Pascal F.E.O.S. a Phil Kieran, da Johannes Heil al napoletano Marco Carola passando per 2 Dollar Egg, Sieg Über Die Sonne, Whignomy Brothers & Robag Wruhme e Josh Wink. L’ennesimo centro.
-VITALIC "Fanfares E.p." (Different): un’attesa durata tre anni per il nuovo singolo, follow-up dell’osannato "Poney E.p.", uscito su Gigolo. L’ucraino (ma ormai francese d’adozione) produce tre tracce nelle quali sperimenta nuovi stili accomunati da una chiara vena rock che profuma di techno. E’ molto differente dal precedente e questo ci fa capire quanto Vitalic sia un vero artista, non in cerca del facile successo replicabile con progetti forgiati su stampi industriali.
-ENERGUN 22 "Reality Deformation E.p." (Working Vinyl): la band di Minsk (Bielorussia) che negli ultimi 3 anni è stata capace di entrare nel circuito europeo dell’hard-techno incidendo su labels del calibro di Shubfaktor, Holzplatten e Salpeter, si scioglie. Questo quindi è uno dei loro ultimi dischi, naturalmente a base di dirty-hard-bangin’ sound. Mille auguri sono rivolti a Denis, Egor e Sergey.
-SHARK "Shark 05" (Shark): dietro l’anonimo progetto si cela la ‘losca’ figura di Lawrie Dunster alias Pounding Grooves, quello che incide per la selvaggia Fine Audio Recordings di Michael Burkat. Su questo #005 troverete tre tracce di hard-techno infastidita da suoni afro che corrono sui binari del minimalismo estremo. L’effetto è paragonabile a quello di uno squalo affamato che, dopo aver attaccato, fugge via inabissandosi nelle fredde acque dell’Oceano.
-ELECTRONICAT "Dans Le Bois" (Disko B): ottimo ritorno per Fred Bigot che aveva già fatto tremare i padiglioni auricolari con l’album "21th Century Toy" (2003). "Dans Le Bois" si scatena su ritmi frenetici, ossessivi e scanditi da indiavolate chitarre elettriche. Ci pensa Patrick Pulsinger a limitarne gli effetti plasmando un tool slow-rock lontano dalla canonica dance. Cosmo Vitelli però non si lascia spaventare e tira fuori un remix che corre a più di 170 bpm, energico, rozzo, graffiante, che trasuda l’energia della jungle e del rock messi assieme. We are lost in the jungle …
-FIXMER/MCCARTHY "Freefall" -the remixes- (Planete Rouge): il primo singolo, uscito a dicembre scorso, che segnò la collaborazione tra il transalpino Fixmer e il leader degli indimenticati Nitzer Ebb, viene ora riproposto in due inedite versioni realizzate da Michael Amato alias The Hacker e Covenant. In particolare in quest’ultima si registra il contributo dell’eclettico Kiko, altro nome che rende la Francia uno dei Paesi discograficamente più agguerriti dell’ultimo periodo.
-DATI "Tous Les Soirs" (Minus Habens): racchiuso in un variopinto digipack dal chiaro fascino retrò, "Tous Les Soirs" è il nuovo album di Alberto Dati, alfiere del movimento nu-jazz e chill-house italiano. Il percorso musicale qui è fatto di
rhodes, sax e synth-lines che grazie alla loro raffinatezza si ergono e si distanziano più che bene dalle mediocri produzioni italiane dell’ultimo periodo.
-?? "Stunt Alone/Big Stunt" (bootleg): ad essere scomodati per questo bootleg stampato in sole 300 copie sono stati Justice vs Simian e Detroit Grand Pubahs rispettivamente con "Never Be Alone" e "Big Onion" poggiati su un tool che mi ricorda le vecchie hit degli Underworld e degli O’Live. Un utile diversivo per per poter ‘giocare’ con la musica.
-WOODY MCBRIDE "To The Other Side E.p." (Omniscient Records): stupefacente rientro in carreggiata per l’uomo che due estati addietro sbalordì il panorama della techno-music con la sua "Basketball Heroes". La qualità della sua musica non va perduta e ciò trova il giusto riscontro attraverso quattro energiche tracce tra le quali non poteva certamente mancare l’Acid Mix.
-RICARDO VILLALOBOS "Theoreme D’Archimede" (Perlon): il cileno trapiantato ormai da anni in Germania ci regala (si fa per dire visto che si tratta di un triplo mix) il suo nuovo album che trae spunto dal principio della fluidodinamica formulato dal matematico e fisico greco che visse a Siracusa. Ben 10 le tracce in chiave microhouse che mettono subito in chiaro la sua vena creativa che appare inesauribile. ‘Eureka !!’ esclama, uscendo dallo studio di incisione.
-BEROSHIMA "The Catastrophe Ballet" (Platik): già uscito in Europa durante la scorsa primavera (leggi Electronic Diary #001), questo ottimo album trova spazio nel catalogo della label di Takkyu Ishino. A differenziare la stampa giapponese da quella europea è la presenza di una bonus-track, "Logic Minouge", espressamente prodotta per il mercato orientale che in molteplici occasioni ha dimostrato di adorare il sound di Frank Müller alias Beroshima.
-DA FRESH "Back 4 Ya" -remixes- (Weaked): gradito ritorno per Arnaud Caschera alias Da Fresh sulla Weaked, la sublabel più house-oriented della francese UMF dalla quale venne fuori il fenomeno Agoria. "Back 4 Ya" è il secondo singolo estratto dall’lp "Supa Feeling" (2003) e si avvale di una rivisitazione squisitamente nrg plasmata sulla falsariga di Junior Jack ma decisamente meno commerciale.
-PHONIQUE "Identification" (Dessous): uscirà il 25 ottobre sulla ‘sorellina’ della Poker Flat il primo lp di Michael Vater alias Phonique, versatile artista berlinese che spazia tra le frontiere della house music intesa nella sua formula futurista. Di rilevante importanza anche i featuring utilizzati, primo su tutti quello del nordico Erlend Øye che interpreta "For The Time Being". Tra la micro e la deep-house non disdegnando la disco e il downbeat: questo è "Identification".
-GERRY TODD "Fotograph" (Scatologics): esce sulla label di Elliot Taub alias Ulysses una traccia di James Duncan risalente al 2002 in chiave electro-wave rielaborata dallo stesso Ulysses in due versioni nelle quali tocca il funzionale tribe-vibe abbinato a sonorità deep. Positiva la presenza di "GT’s Groove" nella quale un bleepy-groove tipicamente embrionale svolge il ruolo di vero protagonista.
-FRANCESCO TARALLO "Sogno E.p." (Trapez): sarà davvero italiano questo Tarallo ?? Riuscirà ad emergere tra le diverse decine di dischi minimal-house usciti nell’ultimo periodo ?? Troppe le domande a rimanere insolute. La certezza invece riguarda la capacità dell’oscuro personaggio di plasmare quattro ottimi viaggi deep da proporre ai vostri ‘interlocutori’ musicali.
-GLENN WILSON & MIKE HUMPHRIES "Electric Blue 1" (Punish): riprende così la saga dei Punish con la collection degli ‘Electric Blue’. L’owner (Glenn Wilson) propone la percussiva "Me So Horny" lasciandosi affiancare dall’altrettanto bravo Mike Humphries con la sua tribaleggiante "Night Dog". Tra l’hardgroove e la schranz.
-MEDIENGRUPPE TELEKOMMANDER "Bis Zum Erbrechen Schreien" (Mute): è curioso ritrovare su una label storica come la Mute un progetto tipicamente underground come Mediengruppe Telekommander che solitamente viene pubblicato dalla piccola Enduro Disk, più volte protagonista con le raccolte del C64. Il vinile questa volta si arricchisce con le versioni di Christian Harder della Ladomat e di Tim Wright della NovaMute.
-CARI LEKEBUSCH "Underground Poetry" (Hybrid): le quattro tracce incise su questo ricercato vinile provengono dal passato: si tratta infatti di rimasterizzazioni di vecchie creazioni dell’eroe della techno nordica risalenti al 1995. I cultori le avranno già, i più giovani invece dovrebbero procurarsele al più presto visto che ne sono state stampate soltanto pochissime copie.
Electric greetz